Cultura

«Andria è ricca e bella: trasformiamola in una meta turistica»

La Redazione
Il 22 maggio torna il trekking urbano per valorizzare i tesori dimenticati
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«Abbiamo sempre creduto -e continuiamo a farlo- nelle potenzialità inespresse di Andria e del suo territorio. Da sempre spendiamo le nostre competenze e le nostre risorse nella promozione e valorizzazione dei beni materiali ed immateriali della Puglia in generale e della nostra città, pur non godendo della visibilità mediatica e del supporto istituzionale come, invece, avviene per altri enti privati di volontariato. La nostra é una visione differente, una visione imprenditoriale della cultura e del turismo poichè oltre a valorizzare i luoghi, valorizziamo le professionalità che investono tempo e soldi nella formazione turistica. Il nostro è un appello alle istituzioni affinchè possano porre la giusta attenzione per lo sviluppo del nostro territorio. Serve una programmazione e pianificazione strategica che purtroppo é sempre mancata. Ad oggi ad esempio non conosciamo ancora le modalità di fruizione di Castel del Monte in vista di questa nuova stagione ed abbiamo già le prime prenotazioni per ora in stand by. L’anno scorso abbiamo subìto le scelte incomprensibili della Soprintendenza senza nessun confronto con noi operatori.»  

A lanciare un vero e proprio appello sono Enza Sgaramella e Roberta Attimonelli di Turisti in Puglia, il tour operator andriese che da anni promuove il turismo incoming nella nostra regione.

Due settimane fa, come prima iniziativa in vista della stagione estiva, il tour operator ha organizzato il primo trekking urbano di Andria che, dal centro storico, ha condotto i  visitatori verso le aree urbane periferiche per visitare un autentico gioiello cittadino dimenticato: l’antica chiesa rupestre di Santa Croce. 

«Eravamo ancora in zona arancione», proseguono Sgaramella e Attimonelli,  «le nostre attività di tour e visite guidate potevano essere quindi estese ai soli cittadini residenti, pertanto temevano di ricevere poche adesioni. Invece le richieste hanno superato le nostre aspettative tanto da aver attivato un secondo turno di visita e altre date. Ci ha fatto un enorme piacere rendere orgogliosi della propria città i nostri concittadini». 

«Questo dimostra che c’è una città con grande sensibilità culturale, una città che ha bisogno di mostrare il suo lato migliore. Per questo sollecitiamo le istituzioni a valorizzare ed incrementare la fruibilità di beni culturali di Andria trascurati e dimenticati come la chiesa rupestre di Santa Croce. Il turismo può sviluppare un indotto virtuoso e creare nuove prospettive lavorative per i giovani».

Sabato 22 maggio alle 17.30, intanto, ci sarà un nuovo appuntamento con il trekking urbano e nell’occasione sarà visitabile la chiesa di Santa Croce, normalmente chiusa.

«E’ l’occasione per dimostrare anche al resto della Puglia che Andria ha i numeri per diventare una meta turistica», concludono le titolari del tour operator. 

Contatti:  info@turistinpuglia.it, cell. 3247859773 

 

Alcune notizie sulla chiesa rupestre di Santa Croce di Andria

 La chiesa di Santa Croce sorge nei pressi del Lagnone, canale che attraversa il territorio omonimo. La sua costruzione risale al X-XI secolo.

Secondo gli studiosi risalgono allo stesso periodo anche altre due chiese di Andria la chiesa di Cristo Misericordia e di S. Margherita. Entrambe queste chiese sorgono in zone limitrofe a Santa Croce.

Le chiese rupestri venivano costruite in cavità o grotte carsiche e sono state poi più volte modificate nei secoli.

L’esterno è costituito da una originaria parte scavata nella roccia tufacea alla quale è stato aggiunto un avancorpo murario in blocchi adiacente ad un altro, anch’esso in tufo. L’interno è di forma basilicale, a tre navate sorrette da quattro pilastri naturali e chiuse da una quarta navatina trasversale. L’altare sorgeva nel mezzo di questa e dietro ad esso si prolungava la navata longitudinale mediana con un’abside semicircolare. La volta, ricavata dallo scavo nel masso, è sorretta da quattro pilastri in tufo di forma trapezoidale.

La cripta è completamente affrescata con immagini dall’elevata organicità e di periodi molto diversi tra di loro.

Ad oggi questa preziosa testimonianza storica rimane chiusa, normalmente non visitabile e naturalmente sconosciuta ai più, persino agli stessi residenti.

mercoledì 19 Maggio 2021

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Mariangela Loconte
Mariangela Loconte
2 anni fa

Non sono mai riuscita a visitarla, la chiesa di S.Croce. Magari si valorizzasse il patrimonio artistico di Andria! Invece si punta tutto solo su Castel del Monte. Speriamo in tempi migliori

Tania di Muro
Tania di Muro
2 anni fa

O qua tutti hanno problemi di vista o sono tutti talmente abituati a vivere in un certo modo e la.cosa.sarebbe molto grave,perche' andria e'SPORCA e per niente accogliente!

Enza Chiaro
Enza Chiaro
2 anni fa

Ottima iniziativa da incentivare.Andria ha tanti tesori che noi ci sforziamo di far conoscere ai nostri alunni.
Bisogna pubblicizzare di più la nostra città nelle zone vicine e anche in quelle più lontane ma dobbiamo poter accogliere i visitatori con strade migliori, le nostre sono un cattivo biglietto da visita. Non c'è una strada che non sia piena di buche difficili da percorrere a piedi e in auto.