Un nuovo rapporto di Cittadinanzattiva ha svelato un dato allarmante: la Puglia è la regione italiana dove le famiglie pagano di più per la tassa sui rifiuti. Con una spesa media di 426,50 euro all’anno, ben al di sopra della media nazionale di 329 euro, i pugliesi sopportano un onere economico significativo per la gestione dei rifiuti.
A pesare sul portafoglio delle famiglie pugliesi sono soprattutto i capoluoghi di provincia. Andria e Brindisi, rispettivamente al sesto e settimo posto nella classifica nazionale, superano anche i 460 euro di spesa annua.
Anche Barletta, Bari e Taranto registrano aumenti significativi rispetto all’anno precedente.
Nonostante l’incremento dei costi, la raccolta differenziata in Puglia è in crescita, con un aumento del 58,6% rispetto al 2022.
Tuttavia, la percentuale di rifiuti ancora destinata alla discarica rimane elevata, attestandosi al 24,8%.
Cosa significa questo? I cittadini pugliesi devono affrontare un costo della vita più alto a causa delle tariffe elevate sui rifiuti. Le differenze tra i vari capoluoghi di provincia, inoltre, sono significative, con alcune città che registrano aumenti superiori alla media regionale.
Nonostante la crescita della raccolta differenziata, è quindi necessario fare di più per ridurre la quantità di rifiuti destinata alla discarica.
Ma raggiungere livelli alti di raccolta differenziata non voleva dire riduzione della tassa rifiuti? C’è qualcosa che non torna
Noto con grande stupore che eccelliamo almeno in qualche campo quello delle tariffe ringraziamo doverosamente chi ci amministra.