Sono passati 18 mesi, 1 anno e mezzo, da quel 12 luglio che mai scorderemo. Da quella rovente giornata estiva in cui, tra gli uliveti, sembrava di essere all’inferno.
Erano appena passate le 11 quando due treni della Ferrotranviaria si scontrarono fra Corato e Andria impedendo per sempre a 23 persone di tornare a casa dai loro cari. Altre cinquanta rimasero ferite, senza contare lo squarcio profondo rimasto nei ricordi di decine e decine di persone.
Oggi, a distanza di tempo, alcuni dei parenti delle vittime sono scesi in piazza ancora una volta per manifestare. Si sono radunati prima nei pressi della sede del Consiglio regionale e poi di fronte agli uffici della società che gestisce la tratta Barletta-Bari, in piazza Aldo Moro a Bari.
«Ferrotramviaria ha ucciso 23 persone» hanno detto per chiedere alla Regione uno «stop alla concessione».
Gli striscioni mostrati questa mattina durante la manifestazione accusavano di «indifferenza» l’assessore ai Trasporti, Antonio Nunziante.
«Il primo appello fortissimo che facciamo alla Regione è togliere la concessione a Ferrotramviaria, perché ha causato 23 morti che non si possono nascondere», ha detto Daniela Castellano per l’associazione strage treni “Astip”. Tra i presenti anche Franco Caterino, il padre di Luciano, uno dei macchinisti a bordo dei convogli, e numerosi parenti delle vittime andriesi.