Il Colonnello Carlo Calcagni è stato ospite nella giornata di ieri dell’Istituto Lotti, su invito dell’assessore alla cultura Francesca Magliano.
Davanti alla platea di studenti il colonnello Calcagni ha raccontato la sua storia. Si presenta con una cannula di ossigeno che lo assiste molte ore durante il giorno per la respirazione: nel 1996 prese parte a una missione militare nella ex Jugoslavia; poco dopo si ammalò di una sindrome rara invalidante, la “sensibilità chimica multipla”, che comporta l’avvelenamento dei tessuti del corpo dai metalli pesanti. Calcagni ha dovuto poi fare i conti poi con una serie di patologie gravi fra cui una cardiopatia e il “Parkinson” che lo costringono a una lunga terapia quotidiana.
Lui, però, nonostante i limiti della malattia riesce ad andare avanti con forza. Atleta di paraciclismo, il colonnello Calcagni ha vinto diverse medaglie d’oro nell’ambito di competizione nazionali.
La divisa rappresenta per Calcagni la patria. Dignitoso e determinato è un uomo che non si arrende mai alle avversità che la vita gli ha presentato.
Oggi è un vero esempio per tutti, soprattutto per i giovani.
È un testimonial d’eccezione che attraverso la sua straordinaria esperienza ci fa notare come si può convivere con malattie “ingombranti” e continuare a fare sport, ad esempio.
Ai giovani l’invito a guardare avanti: “Dobbiamo far vedere che valori importanti ancora esistono e cercare di dare l’esempio perché, purtroppo, oggi i giovani sono bombardati da esempio non positivi. A tutti loro, da soldato a soldato, mai arrendersi!”
“È questo è il secondo incontro, dopo un primo sul tema della droga, svoltosi la scorsa settimana in aula consiliare – commenta l’ass. alla Cultura Francesca Magliano – . Sono incontri che fanno parte di un ciclo più ampio di eventi che verranno realizzati nei luoghi più sensibili della città in modo tale da avvicinare i giovani ad argomenti sociali con un approccio diretto, critico e non un cattedratico”.