Ancora un incidente ai danni di un pedone in cui è coinvolta una bici elettrica: martedì mattina, poco prima delle 12.30 in via Bruno Buozzi, un uomo di 72 anni è stato investito da un mezzo guidato da un ragazzo che non si è fermato neppure a prestare soccorso. L’uomo è stato trasportato al “Bonomo” e la diagnosi è di trauma cranico con 7 punti di sutura ed escoriazioni varie al braccio. Oggi i familiari dell’uomo lo accompagneranno presso la Questura per formalizzare la denuncia, ma già martedì in ospedale, la polizia ha raccolto la testimonianza dell’uomo e ha iniziato a indagare utilizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona.
Scossa e amareggiata, la figlia ci racconta: «Intendiamo perseguire il reo in primis perché mio padre ha rischiato seriamente la vita. In secundis vorremmo che sia da esempio per tutta la cittadinanza, poiché non è possibile mettere nelle mani di ragazzini o di incoscienti, bici elettriche senza un minimo di senso civico e responsabilità civile. Ciò che è successo alla mia famiglia poteva succedere a chiunque. Nessuno però ha bloccato il ragazzo che sfrontatamente si è rifiutato di fornire le generalità a mia mamma (che è accorsa subito sul luogo).e non ha prestato soccorso. Anzi. È scappato con un altro complice. Mia madre è stata lasciata sola con il soggetto in causa che ha colto l'occasione ed è fuggito senza mostrare un minimo di sensibilità ed umanità. L'augurio per lui e per la sua famiglia è che paghino presto».
L’accaduto, oltre a essere l’ennesimo tassello nel grande quadro dei problemi legati alle bici elettriche, dimostra quanto ci sia bisogno di un’inversione di rotta nelle questioni di base dell’educazione, non solo stradale: è davvero sconcertante leggere, nelle parole della figlia del malcapitato, tutta l’amarezza per il disinteresse e l’omertà dei passanti e ancor più per il comportamento del colpevole, fuggito via senza mostrare rimorso o pentimento. È necessario puntare con forza al recupero del senso di comunità, della legalità, del rispetto.
Mi auguro che questa famiglia possa trovare il colpevole e vorrei che la sindaca prenda seri provvedimenti perché notte e giorno i ragazzi vanno in due o tre sulla bici con velocità elevata .Tra altro avrei preferito che avessero un'assicurazione e patentino
un invito al nostro onorevole rappresentante in parlamento: si faccia promotore di un disegno di legge per munire di targa e assicurazione questi mezzi, ormai incontrollabili
Ma davvero il problema con questi piccoli delinquenti è la bici elettrica? Magari il problema è chi ci sta sopra.
“E le stelle stanno a guardare…”, così si intitola un romanzo di A. J. Cronin, da cui sono state tratte una serie televisiva ed un'opera teatrale.
Così mi viene da esclamare, dinanzi alla acclarata inerzia della nostra Amministrazione e delle Forze dell'Ordine, nei confronti degli ormai reiterati episodi, che vedono, come protagonisti, scellerati conducenti di biciclette elettriche e monopattini.
Aspettiamo che ci scappi il morto, per prendere provvedimenti adeguati?
Spero che siano presi e siano i genitori a pagare duramente… Spero che il minore sia tolto ai genitori che imperterriti non intervengono duramente.
Anch'io sono genitore e per molto meno nei confronti di mia figlia, che si è divertita a citofonare e scappare, sono intervenuto durissimamente chiudendola in casa per due giorni niente festa di compleanno dall'amica niente cellulare…..
Ora mia figlia non si permette più di fare ragazzate che disturbano gli anziani.
Bene, ai genitori del ragazzino gli rinchiuderei per 7 gg in cella solo per aver comprato un mezzo infernale come quello.