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Caro bollette. La manifestazione degli imprenditori andriesi sull’orlo della chiusura
L'intervista

Caro bollette. La manifestazione degli imprenditori andriesi sull’orlo della chiusura

Sabino Liso
Sabino Liso
Agricoltori, artigiani e commercianti in piazza Catuma per manifestare contro l'aumento spropositato delle utenze
1 commento 2027

Si sono dati appuntamento in piazza Catuma un piccolo numero di imprenditori andriesi. Forse perché scoraggiati dalla crisi che attanaglia la nazione e l’Europa intera senza che si vedano soluzioni all’orizzonte, o forse perché ormai si crede poco al valore eversivo delle manifestazioni di piazza, sta di fatto che il numero dei partecipanti è stato relativamente esiguo rispetto ai numeri che registrano i settori economici del nostro territorio.

Alle istituzioni nazionali chiedono un tetto al prezzo di gas ed elettricità oltre ai rimborsi per gli aumenti. A quelle locali, invece, una riduzione della Tari, la tassa sui rifiuti, o la cancellazione della terza rata della stessa.

Denunciano speculazioni da parte dei fornitori di elettricità e promettono di continuare la mobilitazione: dichiarano, infatti, che organizzeranno una manifestazione provinciale a fine mese. Nascerà, inoltre, un gruppo di lavoro che elaborerà richieste da fare sia agli enti locali che a quelli regionali e nazionali in stretta collaborazione con le sigle sindacali.

Alla manifestazione ha partecipato anche l’Amministrazione che, insieme alla diocesi, ha espresso solidarietà verso gli imprenditori. La stessa sindaca, Giovanna Bruno, ha dichiarato ai nostri microfoni che gli aumenti potranno comportare conseguenze sulle strutture cittadine (si pensi, ad esempio, alla pubblica illuminazione). L’approfondimento nella video intervista.

lunedì 12 Settembre 2022

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Sabino Cannone
Sabino Cannone
1 anno fa

ieri sera la partecipazione è stata deludente, si potevano contare, rispetto alle urla di rabbia e rassegnazione nei social. La realtà è che siamo nel pieno di una tempesta perfetta: crisi pandemica(non ancora terminata), crisi finaziaria(continua crescita dell’inflazione) e crisi energetica(non si intravedono soluzioni nell’immediato). Domanda: è stato meglio privatizzare(Cassa depositi e prestiti, ENI, Enel,ecc,ecc), seguendo le logiche della globalizzazione o del WTO, o sarà meglio socializzare: tutto torni sotto il controllo dello Stato secondo l’art. 42 della Costituzione(fagocitata e annichilita dal mostro giuridico Trattato di Lisbona)?!?!