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Lotta agli abusi edilizi nelle campagne andriesi: il protocollo per accelerare le demolizioni

Luca Ciciriello
Luca Ciciriello
Campagne andriesi ©AndriaLive
Avviati colloqui tra Comune, Parco dell’Alta Murgia, Prefettura e Procura. Nel territorio si pone anche la questione criminalità: «Ci sono situazioni che sembrano rievocare quasi il Far West – ha dichiarato Renato Nitti, Capo della Procura di Trani - intervengono gruppi attrezzati con armi e mezzi»
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Sono 8 i manufatti abusivi nelle campagne di Andria e Minervino che le istituzioni stanno vagliando di demolire. Lo ha comunicato il Parco nazionale dell’Alta Murgia che ha previsto un protocollo d’intesa sottoscritto con Procure e Prefetture di Bari e BAT e Carabinieri Forestali. Col documento s’intende proprio accelerare le ordinanze di demolizione non ancora eseguite e prevenire la realizzazione di nuove costruzioni illecite.

Oltre ad un complesso turistico in località Castel del Monte, ad essere sotto la lente d’ingrandimento sono opere accessorie e ampliamenti di manufatti già esistenti, costruiti in zone agricole, residenziali e masserie. «Fabbricati vari – fa sapere il Parco – tra complessi ricettivi, muri di recinzione, capanni e piazzole». L’accordo è stato firmato, tra gli altri, da Francesco Tarantini, presidente dell’ente, e Renato Nitti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani.

Proprio quest’ultimo è intervenuto sulla questione sicurezza e criminalità: quella del Parco è, infatti, un’area difficile da controllare per le sue caratteristiche strutturali e che, soprattutto nelle ore notturne, diventa terra di nessuno. «Ci sono ampie zone in cui è difficile che vi sia un presidio fisso – ha dichiarato Nitti -. Dobbiamo provare con strumenti investigativi a colmare quei vuoti che rendono insicura l’area soprattutto per chi ci vive e lavora. Ci sono situazioni che sembrano rievocare quasi il Far West, mi riferisco a masserie isolate che possono essere depredate anche di notte e questo avviene anche da parte di gruppi attrezzati con armi e con più mezzi. Quindi, il vecchio fenomeno dell’abigeato adesso ha delle forme e delle connotazioni completamente diverse. Su queste – ha concluso – dobbiamo avere degli strumenti che non sono ancora del tutto disponibili ed è necessario che vi sia uno sforzo ulteriore da parte delle istituzioni nazionali».

Per la demolizione dei manufatti il Parco ha istituito un capitolo di spesa, impegnando una somma di 50mila euro cui andranno a sommarsi ulteriori risorse del Ministero della Transizione Ecologica.
Durante la conferenza è stato anche illustrato il piano di contrasto all’abbandono dei rifiuti attraverso l’installazione di fototrappole. A proposito di prevenzione degli incendi, invece, il presidente del Parco ha aggiunto che tra ottobre e novembre cominceranno i lavori di messa in sicurezza del bosco di Castel del Monte.

giovedì 15 Settembre 2022

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Antonio
Antonio
1 anno fa

E dell’ex Ostello di Federico, che ormai “imbratta” e deturpa da tantissimo tempo la vista di Castel del Monte e l’intero Parco dell’Alta Murgia, ne vogliamo finalmente parlare?