«Preferisco i fuochi pirotecnici, che c’entra con la tradizione questo spettacolo di luci, acqua e musica? E le luminarie che fine hanno fatto?». «Io, invece, apprezzo queste scelte, pesano meno sull’ambiente. Senza considerare, poi, il caro bollette».
Negli ultimi giorni è stato questo l’oggetto dei discorsi tra alcuni cittadini andriesi (al netto, ovviamente, della morte della regina Elisabetta, del caro bollette e della campagna elettorale). Eppure, al di là di posizioni e vedute differenti, l’esperimento chiamato “Festa patronale 2022” è riuscito.
Esperimento perché sono state tante e audaci le novità: appunto, zero fuochi pirotecnici, riduzione delle luminarie, “concertone” di domenica vicino allo stadio comunale e non in piazza Catuma. Addirittura la scelta artistica è ricaduta su “Lo Stato Sociale”, gruppo musicale “meno popolare” dei precedenti (solo per citarne alcuni) Renzo Arbore o Tony Hadley (vedi Spandau Ballet), che, però, ha avuto il merito di attrarre giovani e pubblico anche dalle città limitrofe e far ballare tutti, pure i topi (si noti anche che “Lo Stato Sociale” si è esibito vicino alla “M” di mussoliniana memoria e in quello che si chiama “piazzale della Repubblica”: questa volta l’amministrazione è stata attenta pure alla par condicio).
Ironia a parte, si diceva esperimento riuscito: e lo è stato nella misura in cui ha creato comunità e dimostrazione è stata l’intensa partecipazione ai momenti musicali, culturali, religiosi, alla fiera, al luna park e, da ultimo, agli spettacoli di luci, acqua e musica.
Questa festa patronale ha previsto un’offerta eterogenea e ha unito diverse fasce d’età. E Andria ha risposto dimostrando di essere vivace, entusiasta. Probabilmente ha anche dimostrato di desiderare più momenti aggregativi come questi durante l’anno. Insomma, vanno bene gli eventi innovativi per la festa patronale: che non siano, però, gli unici o pochi eventi in una città che nel resto dell’anno sembra spenta.
P. S. In questa specie di bilancio che l’articolo vuole essere, ancora una volta non si può dimenticare Vincenzo D’Avanzo, già sindaco di Andria. Lui, che si è occupato della città da vari punti di vista (politico, scolastico, storico), se n’è andato via proprio nei giorni della festa patronale. Se non è un segno (o chiamiamolo come crediamo), che cos’è? Ciao Vincenzo.
Dispiace per quel cittadino (tuttologo) che pronosticava il fallimento della festa patronale 2022. Fallita ancora una volta la sua previsione. Alla prossima ti rifarai 😂
magari non è andato neanche in cattedrale ….. troppa soddisfazione alle autorità.