L'udienza

Processo 12 luglio 2016, l’accusa: «Venti precedenti avrebbero dovuto far prevedere lo scontro»

Luca Ciciriello
Luca Ciciriello
L'aula bunker del carcere di Trani dove si sta svolgendo il processo
Per i pm alla base di questi casi ci sono stati errori umani attinenti alla violazione delle regole sulla circolazione dei treni
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Eventi pericolosi avvenuti prima di un fatto tragico, quindi suoi precursori; nel linguaggio tecnico sono meglio noti come “pericolati”. Proprio questi sono stati al centro dell’ultima udienza del processo sullo scontro dei treni tra Andria e Corato, che vede imputati 17 soggetti (16 persone fisiche a cui si aggiunge la società Ferrotramviaria).

A spiegarli ieri mattina nell’aula bunker del carcere di Trani sono stati i pubblici ministeri Marcello Catalano e Alessandro Donato Pesce: citando consulenze tecniche, testimonianze, relazioni e documenti, hanno individuato venti “precedenti” che avrebbero dovuto far prevedere la tragedia del 12 luglio 2016 e alla cui base ci sarebbero stati errori umani attinenti alla violazione delle regole sulla circolazione dei treni. Tre di questi hanno riguardato il pericolo che ci fosse una collisione, dunque, uno scontro frontale tra mezzi.

Quello più rilevante per l’accusa si verifica nella stazione di Andria il 21 ottobre del 2014 ed è conosciuto come il caso Carlone: il capostazione invia due treni sulla stessa linea verso Corato a distanza di quattro minuti, l’uno dopo l’altro. Il primo, l’ET05, parte alle 6:58 mentre il secondo, l’ET07, parte alle 7:02. In realtà quest’ultimo sarebbe dovuto partire dieci minuti dopo, quando, cioè, la tratta sarebbe risultata libera. Solo grazie all’intervento casuale (e che il pm Catalano definisce provvidenziale) del capostazione di Corato, il secondo treno inviato viene rallentato ed evita la possibile collisione, seppure posteriore, con l’altro.

Secondo il pm Catalano, proprio per gli errori umani verificatisi (compilazione del dispaccio in un momento diverso dal transito del treno in stazione, mancato distanziamento tra i mezzi) quest’episodio è precursore dell’evento del 12 luglio. Ma quello dei “pericolati” non è stato l’unico argomento trattato dai pubblici ministeri che hanno parlato anche delle cattive prassi operative di alcuni ferrovieri, indicative, per loro, della debolezza del sistema in materia di sicurezza e, nello specifico, dei controlli sugli incroci tra i treni nelle stazioni. Si sono soffermati sulla responsabilità penale degli enti e continueranno a farlo nelle prossime due udienze in cui illustreranno anche la responsabilità penale delle persone fisiche. Infine l’accusa ha ricostruito minuto per minuto la dinamica di quanto accaduto nel 2016 per dimostrare che non si è trattato di un’eccezione.

venerdì 14 Ottobre 2022

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