Il discorso

Festa del 4 Novembre, la Sindaca Bruno: «Le Forze Armate premessa di Pace, custodi della democrazia e del rispetto delle leggi»

Festa del 4 Novembre, la Sindaca Bruno: «Le Forze Armate premessa di Pace, custodi della democrazia e del rispetto delle leggi»
Festa del 4 Novembre, la Sindaca Bruno: «Le Forze Armate premessa di Pace, custodi della democrazia e del rispetto delle leggi»
«I nostri militari, che hanno pagato un pesante tributo di sangue su tutti i fronti, sono padri, madri, figli e fratelli dai volti sereni che hanno scelto di formarsi per un Bene Comune: difendere lo Stato»
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Di seguito il discorso del Sindaco, avv. Giovanna Bruno, al Monumento ai Caduti in occasione della Giornata nazionale delle Forze Armate e Unità d’Italia.

«Eccellenza sig. Prefetto,
grata per la Sua significativa e importante presenza, porgo a Lei e a tutte le autorità civili, militari, religiose, scolastiche, associazioni combattentistiche e d’arma intervenute, il saluto della Città di Andria.

Abbiamo percorso insieme un tratto di strada, un cammino simbolico da un punto ad un altro, per giungere in questo luogo di storia e di memoria.

Lo abbiamo fatto scegliendo i bambini, i ragazzi e i giovani delle nostre scuole, come compagni di viaggio.

Ed è a voi in particolare, carissimi studenti, che mi rivolgo: a voi che con la vostra partecipazione siete chiamati ad acquisire consapevolezza di quello che celebriamo. A voi che non dovete farvi passare una sola occasione per approfondire, conoscere, sapere, trasmettere.

Grazie agli allievi che ci hanno introdotto in questa giornata, accogliendoci in Piazza Trieste e Trento, non a caso.

Nei territori di Trieste e Trento, infatti, gli Italiani poterono rientrare al termine del primo conflitto mondiale, con l’Armistizio di Villa Giusti del 4 novembre 1918, quando la resa dell’impero austro-ungarico sancì la vittoria del nostro Paese.

Per onorare la memoria dei soldati caduti a difesa della Patria, il 4 novembre ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma.

E noi, da qui, dal nostro Monumento ai Caduti, che ha impressi nella sua nobile pietra i nomi dei caduti di tutte le guerre, idealmente ci uniamo a tutte le città italiane che in questo momento celebrano questo Giorno dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.

Ragazzi, cosa sono le forze armate? Cosa significano, oggi?

Mi chiedo spesso se l’accostamento di due parole come “forza” e “armata” possa andare sotto braccio, in qualche modo, con il bisogno collettivo che ognuno di noi avverte come fondamentale, mai come in questo turbolento momento storico: il bisogno della Pace, della serenità, del silenzio e dell’ordine in un mondo rumoroso e spietato.

Tormentato da gesti ignobili di uomini che non imparano dalle lezioni della storia e reiterano errori e cattiverie.

I latini dicevano “si vis pacem, para bellum”: se vuoi la pace, preparati alla guerra. Come a dire: non porgere l’altra guancia, ma lotta per prevalere.

Eppure le nostre forze armate, se da un lato si preparano alla guerra, mettendo in campo professionalità qualificate per ogni impiego possibile, dall’altro non possono esprimere il desiderio di conflitto.

Perché è scritto nel DNA del nostro Paese, nella sua Carta Costituzionale: L’Italia ripudia la guerra. Come deve ripudiarla ciascuno di noi, senza se e senza ma. Ripudiare ogni sopraffazione, ogni violenza, ogni prepotenza.

Ed allora, in un panorama mondiale così devastato dall’ombra dei conflitti, le Forze Armate cosa sono, se non la premessa di una pace stabile?

I nostri militari, che hanno pagato un pesante tributo di sangue su tutti i fronti, sono padri, madri, figli e fratelli dai volti sereni che hanno scelto di formarsi per un Bene Comune: difendere lo Stato.

Vigilano sulla democrazia e sul rispetto delle leggi, mettendosi dalla parte degli ultimi e difendendo noi tutti dal malaffare, dalle mafie, dal degrado, da ogni forma di illegalità.

Questo accade tra le vie e le piazze delle nostre città, per cielo e per terra, ai confini dell’Italia come all’estero.

Ce ne sarebbe abbastanza per dipingere chiaramente un ripudio della guerra fatto di tanti doveri quotidiani indispensabili, svolti con onore da donne e uomini con la divisa, per cui chiedo rispetto, rispetto, rispetto.

Oggi festeggiamo queste persone e, in esse, riconosciamo un Paese unito, sano, vivo e vitale. Che non si arrende e sa essere umano.

Non dimentichiamo le immagini che spesso, dai teatri di morte, arrivano a noi: dove c’è smarrimento, paura e difficoltà, basteranno pochi fotogrammi per riconoscere il sorriso e l’umanità dei nostri militari, a cui non a caso viene affidato un ruolo riconosciuto: prendere contatto con il dolore e confortare chi soffre che il peggio passerà.

Grazie per questo impegno.

Siate onorati, ragazzi e cittadini tutti, di vivere in questo Paese.

Buona Giornata dell’Unità Nazionale. Evviva le Forze Armate».

venerdì 4 Novembre 2022

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