L'approfondimento

Tacchi alti: gioie e dolori

Domenico Di Noia
tacchi alti
Tacchi alti
Da sempre considerati simbolo di femminilità, possono causare numerosi problemi a piedi, schiena e ginocchia, compromettendone la stabilità e aumentando il rischio di lesioni
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Il piede è un supporto fondamentale per tutto il corpo umano.  La sua funzione non è solo quella che consente di muoversi e camminare,   ma anche quella di mantenere l’equilibrio, di garantire stabilità alla posizione eretta e di assorbire buona parte del peso del corpo. La compressione plantare esercitata quando camminiamo e la contrazione dei muscoli del polpaccio sono gli strumenti fondamentali che permettono ai liquidi di non ristagnare nelle estremità. Infatti, durante la marcia la “soletta del Lejar” (tessuto vascolare spugnoso composto da capillari molto piccoli, posto alla base del piede) spremuta dalla base d’appoggio da un lato e dalla base ossea dall’altro, agisce spingendo il sangue verso le vene della gamba e i muscoli della gamba contraendosi comprimono le vene profonde costringendo il sangue a risalire.

È bene salvaguardare questi due meccanismi e le scarpe che mettiamo ai piedi possono fare la differenza. Infatti le calzature che indossiamo possono influire negativamente o positivamente sulla compressione plantare, perciò, possono favorire una migliore circolazione del sangue oppure peggiorarla. Secondo alcuni recenti studi,  tre donne su quattro indossano scarpe con tacchi alti. Il 77% di queste solo  in occasioni speciali, il 50% alle feste o fuori a cena, il 33% le mette per ballare e il 31% per  lavoro. Sono soprattutto le donne più giovani che utilizzano questo tipo di calzature quotidianamente: il 49% ha un’età compresa tra 18 e 24 anni, il 42% tra 25 e 49 anni e il 34% più di 50 anni. È stato osservato come tra le donne che indossano tacchi alti, il 59% accusa dolore alle dita dei piedi e il 54% dolore alla pianta del piede.

Uno studio pubblicato sul Journal of Vascular Surgery ha confrontato tre tipi di calzature (con tacchi di 3,5 centimetri, tacchi a spillo di 7 centimetri e zeppe di 7 centimetri) e ne ha valutato scientificamente gli effetti sull’appoggio plantare e sulla pompa muscolare del polpaccio in alcune giovani donne durante la simulazione del cammino. La zeppa ha dimostrato di essere nemica della corretta circolazione: con questo tipo di calzatura infatti, a dispetto di un senso di maggiore stabilità rispetto al tacco a spillo, veniva ridotto l’effetto della spremitura plantare proprio a causa della rigidità della suola. Con le scarpe da 7 centimetri la funzione della pompa muscolare si riduceva, mentre con il tacco di 3,5 centimetri l’appoggio plantare era adeguato e i muscoli potevano lavorare correttamente. Un tacco di 5 centimetri permette di camminare senza stancarsi, uno di 3,5 centimetri è l’altezza ideale perché permette di compiere qualsiasi movimento. Calzature molto basse, come le ballerine,  e  scarpe prive di qualsiasi rialzo dal suolo pregiudicano la compressione, la funzione di spinta sulla pianta del piede, mentre il tacco alto  rende più difficile e impacciata la deambulazione e  mette il piede in condizione di non avere un appoggio del tutto fisiologico. Il peso del corpo, per evitare un eccessivo aggravio sulle articolazioni, dovrebbe essere distribuito sul piede in modo simmetrico: per il 50% sul tallone e per il 50 % sulla parte anteriore della pianta del piede, come avviene, appunto, con un tacco la cui altezza si tenga tra i 3 e i 5 centimetri.

Con altezze inferiori  o superiori, tende ad aumentare la percentuale di carico sulla parte posteriore e questo provocherà  dolore al tallone, quindi a tutta la pianta del piede, poi anche alla caviglia e ai polpacci, fino a compromettere lo stato della colonna vertebrale.  Infatti, usando queste scarpe, la normale curvatura della colonna lombo-sacrale può subire col tempo delle accentuazioni (iperlordosi lombare), e causare dorsalgie e lombalgie. Inoltre, l’aumentato carico sulla regione interna delle ginocchia aumenta il rischio di artrosi del ginocchio di circa il 25%.

Ancora, più alto è il tacco, maggiore è la probabilità che si verifichino squilibri muscolari mentre si cammina, facendo sì che le articolazioni dei piedi ed i muscoli delle gambe siano sovraccaricati di lavoro. A livello del polpaccio l’utilizzo frequente di scarpe col tacco comporta uno stato di contrazione persistente con aumentato rischio di  lesioni, stiramenti o strappi muscolari. Soprattutto nelle donne in sovrappeso si verifica un aumentato rischio di storte, distorsioni e fratture causate da una ridotta funzionalità dei ligamenti dell’articolazione tibio-tarsica. Il sovraccarico in questa regione è responsabile anche di infiammazione del Tendine d’Achille e della Deformità di Haglund, una escrescenza che si forma sul tallone a causa del continuo sfregamento dato da cinturini o dal retro della scarpa. A livello del metatarso si sviluppa spesso un’infiammazione cronica delle ossa con dolori al carico ma che poi si possono avvertire anche a riposo (metatarsalgia). Questa condizione predispone allo sviluppo di altre patologie quali la fascite plantare, che porta spesso alla formazione di uno sperone calcaneare.

Di frequente riscontro nelle donne che utilizzano spesso scarpe con tacchi alti è la Sindrome di Morton, un nodulo di tessuto nervoso (neuroma) che si sviluppa tra le teste metatarsali del 3° e 4° dito con parestesie e dolori anche molto acuti. La patologia del piede più ricorrente risulta essere però l’alluce valgo, una delle patologie più frequenti a carico del piede caratterizzata dalla deviazione verso l’esterno della base dell’alluce e della sua punta verso le altre dita.  La deviazione dell’alluce si accompagna molto spesso ad alterazioni anche delle dita adiacenti (dito “a martello”, ad ” artiglio” o a “maglio”). Inoltre, più che il tacco è la punta delle scarpe molto stretta ad accelerarne il decorso. Alla luce di quanto finora detto, appare chiara l’importanza che rivestono le calzature che si indossano.

 “Ciò che conta non sono le scarpe, ma quello che riesci a fare quando le indossi” Michael Jordan

venerdì 2 Dicembre 2022

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