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Endrizzi: la cantina ecosostenibile del Trentino

Endrizzi: la cantina ecosostenibile del Trentino
Adottare metodi ecosostenibili, che consentano di rispettare al massimo il territorio e ridurre l'impatto su di esso. È questa la sfida che oggi si trovano ad affrontare moltissime aziende. Come Endrizzi, storica cantina del Trentino che produce da decenni alcuni dei migliori vini della regione
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Adottare metodi ecosostenibili, che consentano di rispettare al massimo il territorio e ridurre l’impatto su di esso. È questa la sfida che oggi si trovano ad affrontare moltissime aziende ma che tante altre hanno vinto già da tempo. È il caso di Endrizzi, cantina trentina storica che vanta una tradizione ormai consolidata e produce da decenni alcuni dei migliori vini della regione. Endrizzi rappresenta un grande esempio di ecosostenibilità, perché la famiglia ha deciso di compiere scelte ben precise in questa direzione sin dalla metà degli anni ’90. Quando erano ancora in pochi a preoccuparsi di queste tematiche, quando ancora non si era diffusa la moda della sostenibilità, del biologico, del green, Endrizzi iniziava ad avviare una trasformazione per diventare una cantina rispettosa dell’ambiente. Gli sforzi compiuti dalla famiglia in tal senso sono stati numerosi, ma hanno condotto a grandi risultati: oggi Endrizzi è una delle cantine più ecosostenibili del Trentino, un vero e proprio esempio da imitare.
Edificio interrato per una minore dispersione termica
L’edificio dove viene prodotto il vino si trova sottoterra e questo è un dettaglio importante, che contribuisce a rendere Endrizzi una cantina ecosostenibile. L’interramento dell’edificio storico, infatti, avvenuto nel corso della ristrutturazione intrapresa negli anni ’90, ha consentito di ottenere una minore dispersione termica lasciando allo stesso tempo libero il terreno sovrastante. La temperatura all’interno della nuova ala della cantina è costante e questo significa che si consumano molte meno risorse.
Conferimento e vinificazione a caduta
Come conseguenza dell’interramento dell’edificio storico, sia il conferimento delle uve che la vinificazione vera e propria possono avvenire a caduta da Endrizzi. Questo permette di limitare al minimo l’impiego di pompe, che consumerebbero molta energia, ma non solo. Con il conferimento a caduta i grappoli d’uva sono meno stressati e possono rimanere più intatti; dunque, anche la loro qualità risulta migliore.
Pannelli solari ed energia passiva
Per quanto riguarda il dispendio energetico, la maggior parte dell’energia impiegata in cantina è passiva oppure viene prodotta dai pannelli solari che sono stati installati appositamente in ottica ecosostenibile. Anche questo è un dettaglio importante, che contribuisce a rendere Endrizzi un esempio di cantina in grado di ridurre al minimo il dispendio energetico e di sfruttare al massimo le fonti rinnovabili.
Lotta biologica in agricoltura
Endrizzi evita l’utilizzo di diserbanti, insetticidi ed erbicidi, proprio per non inquinare il territorio e mantenerlo il più naturale e genuino possibile. Per fare ciò, si affida alla lotta biologica e nello specifico alla confusione sessuale e la dislocazione di nidi per uccelli, che si nutrono degli insetti nocivi. Per saperne di più, sul sito di Endrizzi trovi maggiori informazioni.
Separazione dell’azoto dall’ossigeno
Endrizzi inoltre ha introdotto ormai da tempo uno speciale macchinario che consente di separare l’azoto dall’ossigeno in modo da evitare che il mosto vada incontro ad ossidazione. Questo consente di ridurre in modo significativo l’aggiunta di solfiti al vino e rendere il prodotto notevolmente più sano e genuino. Non solo: grazie a questo accorgimento, le bottiglie possono rimanere aperte più a lungo senza rischiare che il prodotto si rovini. Una tecnica che dunque consente di ottenere numerosi vantaggi, sia per l’ambiente che per la qualità finale del vino.

lunedì 9 Gennaio 2023

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