Il funerale

Tragedia sull’Andria – Trani. Quasi in cinquecento per dare l’ultimo saluto a Giuseppe

Luca Ciciriello
Luca Ciciriello
L’arrivo del feretro
«A tutti hai regalato il tuo sorriso - ha detto il sacerdote nell’omelia -. Non è un addio, è un arrivederci per camminare un giorno insieme»
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Il cielo grigio e un’atmosfera cupa tra le persone. In silenzio e con lo sguardo basso, amici e parenti in lacrime si danno conforto abbracciandosi. Entrano nella chiesa della Madonna della Grazia solo all’arrivo del feretro bianco. Questo pomeriggio ai funerali di Giuseppe Matera, una delle vittime del tragico incidente di domenica scorsa, erano quasi in cinquecento. Gli sguardi di quei ragazzi, amici e amiche del 22enne, sono spiazzati davanti a quest’evento, alla morte. Perché la giovinezza proietta all’onnipotenza e non contempla il concetto del limite, che tutto possa finire così, da un momento all’altro, senza preavviso.

«Ora siamo tutti impotenti ma possiamo essere forti nella solidarietà, forse lo siamo con la vicinanza e la presenza accanto alla tua famiglia – dice nell’omelia il parroco, don Vincenzo Del Mastro, rivolgendosi direttamente a Giuseppe -. Fiori e parole sulla tua bara raccontano solo una parte del dono che sei stato per tanti».

«Ci lasci l’amore e il dono dell’amicizia – aggiunge il sacerdote -, neanche la morte, all’apparenza così vincente su tutto e tutti, può cantare vittoria sull’amore, anzi, ne esce sconfitta: l’amore non sta in una tomba, ha passi di vento. Caro Giuseppe, fa’ buon viaggio».

«Ora sappiamo che guardando in cielo abbiamo una stella in più. Brilla forte per i tuoi cari perché possano sentire che nella loro vita ci sei e li sostieni. A tutti hai regalato il tuo sorriso, fa’ che possiamo sempre sorridere alla vita, alle persone, al mondo. Il nostro saluto non è un addio – conclude don Vincenzo -, è un arrivederci per camminare un giorno insieme».

Alla messa, a dare conforto a mamma Irene e al fratello Flavio, partecipa anche la sindaca della città, Giovanna Bruno. «La vita è meravigliosa ma cruda – dice il primo cittadino -. Proviamo a fare silenzio, non è difficile. Spegniamo il cellulare, non facciamo scorrere le dita su questa tastiera».

Al termine del funerale, con la voce rotta dal pianto, due ragazze leggono qualche parola che hanno scritto per Giuseppe: «Sei stato la nostra spalla, una persona speciale, ti amiamo». Poi, fuori della chiesa, amici e amiche fanno volare palloncini bianchi e azzurri e mostrano un video che raccoglie alcuni momenti della vita del ragazzo, accompagnati dalle note di una canzone. E con un applauso lo salutano per l’ultima volta.

martedì 10 Gennaio 2023

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