La comunità scolastica, in quella sede composta: da genitori, prevalentemente mamme, dalla D.S. Palma Pellegrini e da una componente di docenti che hanno assistito al sit- in, é stata pubblicamente lesa e offesa da epiteti, pronunciati dal primo cittadino, quali “vastase e vaiasse” attribuiti anche a coloro i quali – e sicuramente vi erano tra noi – con il proprio singolo voto, hanno permesso, all’attuale Sindaco, di ricoprire la carica istituzionale della quale oggi é responsabile. A questo si aggiungano la presunzione del Sindaco di voler parlare solo con “chi ha un titolo di studio” e la sua diretta serale in occasione della quale, le manifestanti sono state altresì definite “scomposte” e i cittadini e/o politici del territorio che hanno sostenuto le nostre legittime istanze “prezzemoli”.
In occasione dell’incontro – non offertoci ma richiesto e poi concesso – erano presenti non meglio identificati personaggi che, non si comprende bene a quale titolo fossero presenti – hanno invitato la rappresentante dei genitori a “pensare a cucinare lo spezzatino il giovedì”. La piazza, che ha ospitato la pacifica manifestazione, è stata, altresì, definita, con accezione dispregiativa, “mercato del pesce”. Eppure non era considerata tale quando, circa 3 anni fa, quella stessa piazza e parte di quelle stesse persone hanno consentito all’attuale primo cittadino di avere la possibilità di attuare sua “rivoluzione”.
Ultimo ma non meno importante, l’atteggiamento abominevole di totale e ingiustificato distacco e disinteresse rispetto alle esigenze espresse dalla comunità scolastica interessata, da parte degli Assessori e dei consiglieri comunali del quartiere (zona croci-camaggio).
Per tutte queste ragioni, per le offese pubbliche, anche di matrice sessista, ci saremmo aspettati, nella giornata odierna, delle spontanee e doverose scuse pubbliche da parte del sindaco e di tutta la amministrazione. Ma un’altra occasione è stata persa».
Hanno tempo da perdere queste persone
La libertà non la si sopprime.
E già, quando stiamo noi non si protesta. E già, è un vecchio vezzo.
La nostra sindaca dimentica che se occupa quel ruolo lo deve a noi, comuni mortali con o senza titolo di studio e scenda dal piedistallo con tutta la sua corte celeste.
Ma la manifestazione era sutorizzata?
Questo lo può dire solo la Questura. Se non sono stati autorizzati è grave.
Poveri noi….ci illudiamo sempre che questo/a o quello/a sarà migliore di chi c’era prima…ma sono solo illusioni…finirà anche il tempo della sindaca social e Andria continuerà ad essere ne più ne meno di una Grande Masseria!!!
Giovanna, non ti curar di lor ma guarda e passa….tanto chi stava li a sbraitare era telecomandata da gente che è abituata a non mettere la faccia e fa andare in prima linea i poveri malcapitati. Ora i bar chiederanno pure i danni alla sindaca, che per colpa sua non hanno guadagnato in quanto erano a vendere pesce sotto il Palazzo Comunale
non è plausibile che Giovanna Bruno abbia detto certe cose