Nuovo capitolo nella causa che vede coinvolti il Dott. Nicola Rosario Minerva e la Asl Bat per una vicenda che risale al marzo 2020, ai tempi in cui il Covid aveva appena fatto la sua comparsa nelle vite di tutti, e in particolare del personale sanitario. Il 16 marzo 2020, in particolare, era stata diffusa la notizia che il reparto di Medicina Interna del Bonomo era stato temporaneamente chiuso per effettuare la sanificazione degli ambienti a seguito della riscontrata positività al covid-19 di un dipendente.
Minerva, all’epoca dei fatti e tutt’ora dirigente medico presso l’unità operativa complessa di medicina generale presso l’Ospedale “Bonomo” di Andria, secondo le accuse, in qualità di dipendente dall’Asl Bat, “avendo per ragioni di servizio la disponibilità del reparto di radiologia di Canosa, richiedeva e otteneva un esame radiologico del torace nonostante l’insorgenza dei sintomi del Covid” e addirittura, sempre secondo l’accusa, ”si introduceva nel nosocomio senza mascherina diffondendo germi patogeni”. Dopo il giudizio di primo grado discusso con il rito abbreviato e una condanna a sei mesi, con pena sospesa, il Dott. Minerva è ricorso in appello, sempre difeso dall’avv. Luca Gagliardi dello studio legale associato Gagliardi – Maldera di Corato.
Lo scorso 6 novembre si è discussa la causa dinanzi la seconda sezione penale della Corte di Appello di Bari, Presidente e relatrice la Dottoressa Polemio.
Lo stesso sostituto P.G. Dott. Bretone ha richiesto l’accoglimento dei motivi di appello della difesa e la Corte ha accolto detti motivi, riformando la sentenza di primo grado e assolvendo il dottor Minerva perché il fatto non sussiste.
Grande soddisfazione per il dirigente medico di Canosa e per la difesa. «É finito un vero calvario, dopo tre anni finalmente è stata fatta chiarezza e giustizia su una vicenda cui ero completamente estraneo» dichiara il sanitario.