“Grazie”, il potere di una parola così semplice risuona come un raggio di luce in molte situazioni della vita. Dal latino “gratia”, abbraccia una vasta gamma di significati: favore, piacevolezza, gratuità, gratitudine e ringraziamento, emanando sentimenti positivi e qualità che spesso sono fondamentali nella quotidianità.
È interessante notare come, nonostante la sua semplicità, la parola “grazie” sembri a volte sparire dalla conversazione di molti. Tuttavia, fortunatamente, ci sono ancora luoghi dove questa parola continua a fiorire.
Questo concetto prende vita quando si legge il ringraziamento di Marialaura e Gino, genitori della neonata Nicole all’ospedale Bonomo. Essi esprimono la loro gratitudine al Dr. Beniamino Casalino, alla Dr.ssa Di Stefano Mariagrazia, all’ostetrica Giuliana Lomuscio, all’infermiera Francesca di Gioia, all’infermiera Lucia Lorusso, al Dott. Giannattasio, al Dott. Impedovo, alla Dr.ssa Ruggeri, all’ostetrica Delicio Grazia e all’oss Giovanna Cardile. La lista dettagliata di coloro che hanno contribuito alla nascita di Nicole è un tributo tangibile alla professionalità e alla dedizione del personale medico e sanitario.
È un vero riconoscimento dell’energia positiva che il personale sanitario può portare nelle vite delle persone: «Sono grato al papà che ha indirizzato i ringraziamenti al personale del reparto da me diretto – commenta il dr. Casalino –. Nel porgere i migliori auguri alla signora e a lui per la nuova nascita, approfitto per congratularmi con tutto il personale afferente alla Unità Operativa per i risultati che stiamo ottenendo in termini non solo numerici, ma di qualità in un momento di contrazione delle risorse e di carenza di personale. Il fare gruppo, il senso di appartenenza e la professionalità fanno la differenza e risultano percepiti dall’utenza. Grazie!»
In un contesto in cui le notizie sulla malasanità spesso dominano le cronache nazionali, mettere in evidenza storie di ordinario successo come questa diventa un rifugio necessario. La nascita di una nuova vita diventa un simbolo di gioia e speranza, contrasta il discorso sulla denatalità che spesso permea il dibattito pubblico.