Il fatto

Femminicidio ad Andria, uomo uccide la moglie e chiama il 118

Femminicidio tra Corato e Andria, uomo uccide la moglie e chiama il 118
È accaduta in una casa alla periferia, sulla ex 98. Presenti al momento dell'aggressione mortale anche i due bambini minori della coppia di 11 e 6 anni
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Non si sono ancora spenti i riflettori sulla giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ci troviamo, purtroppo, a dover registrare un altro episodio gravissimo nel nostro territorio.

Nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 17.30, in una casa ubicata alla periferia di Andria, sulla ex 98, in direzione Corato, al Km. 41 + 380, un uomo, Luigi Leonetti, avrebbe ucciso la moglie, Vincenza Angrisano di 42 anni, e avrebbe poi chiamato il 118 confessando di averla accoltellata. Sul corpo della donna i sanitari hanno riscontrato ferite da taglio al torace e all’addome che ne hanno causato la morte senza che ci fosse possibilità di soccorso.

Pare che fossero presenti anche i due bambini minori della coppia, che svolgeva attività di guardiania in un opificio di un’azienda che produce accessori per allestimento di veicoli industriali. Sarebbero stati i sanitari del 118 che, allertati anche dalle urla dei bambini, avrebbero chiamato i carabinieri che si sono precipitati sul posto. Sul luogo è giunto anche il magistrato per compiere i rilievi di rito. Arrivata anche la polizia locale e la scientifica. Per supportare i figli della coppia, presente anche una psicologa specializzata.

«L'ho uccisa venite»

È stato il marito, dopo aver compiuto il delitto, a chiamare il 118. Nella chiamata si udivano i pianti dei bambini. «L’ho uccisa, venite» avrebbe detto ai soccorritori che hanno immediatamente chiamato i carabinieri. Una volta sul posto, il personale sanitario non ha potuto far altro che constatare il decesso. La donna era morta, colpita da fendenti all’addome e al torace. L’uomo, reo confesso, è stato portato in caserma.

Una relazione complicata, quella fra i due coniugi, sposati da 14 anni. Da circa un mese il loro rapporto si era incrinato a tal punto che Vincenza aveva manifestato ad una sua amica la decisione di voler cambiare casa.

«Ultimamente tra loro due le cose non andavano bene, lei voleva cambiare casa. Lui la trattava
male» ha detto la collega di Vincenza, arrivata sul luogo della tragedia poiché preoccupata per le sorti della sua responsabile.

«Era la mia responsabile e quando ho saputo che era stata accoltellata a morte sono voluta venire qui per capire se davvero fosse lei» ha aggiunto, scossa dall’accaduto.

Il supporto ai bambini e il dolore della comunità cittadina

Non è soltanto Vincenza la vittima di questa immane tragedia. Vittime sono anche i suoi figli, di 6 e 11 anni, ora rimasti senza mamma. Per loro la Asl ha disposto la consulenza di una psicologa che si è recata sul luogo del delitto per seguire i due bambini.

A loro ha anche pensato la sindaca di Andria Giovanna Bruno. La sconvolgente notizia è arrivata mentre era in corso la seduta del consiglio comunale, subito sospesa.

«“Il Consiglio Comunale che solo pochi giorni addietro ha letto e scandito i nomi delle allora 103 donne uccise per mano di uomini dal primo gennaio 2023, ha dovuto oggi brutalmente apprendere che la nuova, ennesima vittima di femminicidio in Italia è di Andria.
Sì, nella nostra Comunità si è consumato il terribile delitto: la quarantunenne travolta dalla furia omicida del marito è una nostra concittadina, ha calpestato le nostre strade, frequentato i nostri luoghi, ha dialogato con noi. I suoi figli sono i nostri bambini, seduti tra i banchi delle nostre scuole cittadine.
Un femminicidio ad Andria… Anche ad Andria.
Una balorda e folle violenza, una inaudita e irreversibile sopraffazione in nome di niente. Non certo dell’amore, del rispetto, no. Non c’è giustificazione alcuna, non ci potrebbe mai essere: solo forte condanna per questo abominevole orrore. Non cerchiamola, non cercatela. Solo condanna.
A nome mio personale e di tutta la Città di Andria, sconvolta e incredula, ferita e attonita, esprimo profondo, immane dolore, stringendo al petto, al mio petto di mamma, quelle fragili, impotenti creature, da quest’oggi orfane della loro mamma” ha affermato la sindaca Bruno da Palazzo di Città.

martedì 28 Novembre 2023

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Tania di muro
Tania di muro
5 mesi fa

Gettate la chiave e marcisse della sua stessa cattiveria. Leggi severe e basta, non esistono pentimenti e confessioni..a reato segue condanna e BASTA…..GIUSTIZIA x i b.ni