Il resoconto

Giovani ad Andria. «Abbiamo bisogno di adulti che ci ascoltino»

Andria panorama - i tre campanili
Andria panorama - i tre campanili
È quanto emerso durante l’incontro organizzato all’oratorio salesiano dall’Associazione cittadina dei Genitori. Hanno partecipato ragazzi, genitori, docenti e rappresentanti dell’Amministrazione
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«Mancano figure del mondo adulto che siano punti di riferimento per i giovani, che possano supportarli, stare loro accanto»: a ribadirlo è stato Riccardo Lapenna, presidente dell’Age, l’Associazione cittadina dei Genitori nata ad Andria nel 2003, durante un incontro all’oratorio salesiano. Al confronto hanno partecipato alcuni ragazzi del Comitato studentesco, genitori e docenti. Presenti anche la dirigente del liceo classico “Carlo Troya”, Dora Guarino, presidente del CISA (Comunità Istituzioni Scolastiche Andriesi), e gli assessori al Futuro, Viviana Di Leo, e alla Persona, Dora Conversano.

L’obiettivo dell’Age Andria è stato quello di chiamare a raccolta gli adulti per riflettere insieme su quanto accaduto in questi anni a proposito del disagio giovanile, del rispetto della legalità ma anche delle “semplici” regole dell’educazione. «Incontrarli per ripartire, costruendo un programma, un progetto che sia utile alla città e per cui chiaramente c’è bisogno di tempo e pazienza».

«Parlando con ragazzi e ragazze – ha dichiarato Lapenna – mi sono sentito dire: “Abbiamo bisogno di adulti che ci siano accanto, che correggano la nostra rotta quando andiamo fuori strada, che ci suggeriscano come affrontare la vita oggi”. Forse non sappiamo ascoltarli – ha precisato –, forse abbiamo dimenticato che questi giovani non vanno solamente additati e giudicati. Dobbiamo aiutarli a camminare».

Ispiratore dell’incontro è stato un documento (che poi è stato anche distribuito) scritto nel 2006 dal sindaco di quegli anni, Vincenzo Zaccaro, e da uno dei suoi assessori, Paolo Farina. Lo riportiamo integralmente di seguito: «Vogliamo una Città nuova, vogliamo una Città a misura d’uomo e delle donne, vogliamo una Città dei bambini. Una Città che non abbia bisogno di un poliziotto per ogni porta, una Città dove le porte si possano lasciare spalancate, anche di notte.

Vogliamo una Città dove la gente sorrida, apra il cuore, sia disponibile col vicino ed anche con lo straniero. Vogliamo i nostri giovani protagonisti del loro futuro, liberi di progettare e realizzare sogni di nuovi cieli e terra nuova, capaci di investire le loro energie nella solidarietà ai più deboli, nel sostegno degli ammalati e agli anziani, nella difesa e promozione dei poveri.

Vogliamo essere in prima linea dove c’è da costruire la pace, e non avere pace finché ogni uomo non l’abbia. Vogliamo rispetto e per questo saremo i primi a darlo. Vogliamo condivisione e per questo per primi daremo del nostro. Vogliamo speranza e per questo non smetteremo di credere nell’uomo.

Sì, siamo matti, visionari, sognatori, ma è dal seme dei folli per amore che si origina il futuro della Civiltà. Il mondo non cambierà se prima noi non saremo persone nuove. Per questo, oggi, tutti insieme, accettiamo di metterci in gioco».

lunedì 11 Marzo 2024

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Tania di muro
Tania di muro
1 mese fa

E hanno ragione!!! Genitori incivili,che non ascoltano,che non danno la buona educazione ,che pensano solo alle feste, ai fuochi d artificio, genitori che ,quando il figlio interrompe una conversazione continuano a parlare tra loro e dicono:” stai zitto”. Io sono dalla parte dei giovani