Il caso

Negato il diritto di visita in un reparto del “Bonomo”, la segnalazione di un cittadino

Luca Ciciriello
Luca Ciciriello
Ospedale "Bonomo"
Ospedale "Bonomo"
È quanto accaduto ad un andriese che per alcuni giorni non ha potuto incontrare né sentire telefonicamente sua moglie, ricoverata in urologia
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Mentre va in scena l’ennesima commedia – l’ultima ieri – sulla realizzazione del nuovo ospedale ad Andria, non mancano questioni che interessano il nosocomio esistente, il “Bonomo”. Un cittadino andriese racconta, infatti, che gli è stato negato il diritto di visita a sua moglie ricoverata in urologia in seguito a un intervento chirurgico: «Per due giorni non l’ho neanche sentita telefonicamente, per difficoltà fisiche non riusciva ad utilizzare lo smartphone», dichiara.

La donna ha raggiunto il “Bonomo” lo scorso 4 marzo e martedì 5 ha subìto l’operazione: «Dopo l’intervento, nel passaggio dalla sala operatoria al reparto, ho potuto vederla, sebbene fosse stordita dall’anestesia – spiega –. Da quel momento, però, e sino alle 18 di venerdì pomeriggio, ho solo avuto informazioni dai medici».

Più volte ha tentato di accedervi ma gli è sempre stato opposto il divieto (esistente in epoca Covid per ragioni sanitarie e caduto dopo la pandemia) previsto da “direttive interne”: «Mi sono rivolto anche alle Forze dell’Ordine – aggiunge –. Gli stessi agenti della Polizia di Stato hanno raccolto la dichiarazione del medico di turno che ha ribadito l’esistenza di norme aziendali e regionali che consentirebbero questo divieto».

A quel punto, dopo alcune ricerche sulla rete, l’uomo segnala la vicenda alla consigliera regionale Debora Ciliento, referente della Bat per casi di questo tipo, e la situazione si sblocca: «Venerdì 8 marzo viene diffusa una nota interna all’ospedale che impone il diritto di visita in tutti i reparti e nel pomeriggio alle 18 riesco a vederla».

«È grave che sia accaduto un fatto del genere – conclude –. I cittadini sappiano che in quel reparto, come in tutti gli altri, è possibile far visita ai propri familiari ricoverati».

martedì 12 Marzo 2024

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Andriese
Andriese
1 mese fa

Senta caro signore, è da premettere che i ricoverati non sono in strada e senza nessuno,sono in un ospedale dove sono aiutati e curati H24 ,io ho avuto mia mamma che dal pronto soccorso è passata alla sala operatoria d’urgenza per cancro,e pur avendo stretto bisogno di aiuto poiché anziana,non ci è stato possibile farlo, ma le infermiere gli ausiliari e quanti sono lì si sono prodigati per aiutarLa.. voglio dire è un bene dei malati e di tutti se nell’ ospedale non sono consentite le visite,quindi abbiate rispetto

A.R.
A.R.
1 mese fa

Concordo con il sig. Andriese. Purtroppo è sempre stata una cattiva abitudine, verificata personalmente purtroppo, quella di ammassarsi in corsia o ancor peggio nelle stanze. Lei ha ragione , il personale Medico Paramedico e tutti gli addetti, è sempre all’altezza di supportare adeguatamente un paziente; si tratta solo di un poco di pazienza e buon senso. Tutti vorrebbere stare vicino ai propri cari, non pensando che nella stessa stanza può esserci chi sta peggio del congiunto. Rivolgo comunque i mgliori auguri al marito della signora in questione

verità vera
verità vera
1 mese fa

Lunedì di Pasquetta tutti a fare picnic nei reparti, mi raccomando portate il barbecue.