In collaborazione con Ass. Co-housing Puglia

Co-housing a Castel del Monte: un progetto intergenerazionale

Sabino Liso
Sabino Liso
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Co-housing, l'intervista
Presentato il logo del co-housing elaborato da una giovane studentessa del Colasanto
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Il Laboratorio Urbano di via Canosa, ad Andria, ha tenuto a battesimo l’ufficializzazione del nuovo logo del co-housing che sorgerà ad Andria, su via Castel del Monte. Ad aggiudicarsi il premio in denaro, messo in palio dall’ass. Co-housing Puglia, è stata Gaia Vivo, una giovane studentessa del Colasanto, che ha focalizzato la sua attenzione sulla socialità e sull’emblema pugliese per antonomasia, il maniero federiciano: omini stilizzati che si congiungono a formare l’ottagono diventano, dunque, il simbolo del progetto pugliese che l’ass. Co-housing Puglia in collaborazione con Confabitare sta portando avanti speditamente.

L’evento è stato altresì una valida occasione di confronto con esperti e tecnici.

«Il fenomeno del cohousing, in Puglia in particolare, sta vedendo forme di sensibilizzazione legate al fenomeno del turismo e alla sua attrattività – commenta l’ing. Nino Giorgio, presidente Confabitare Puglia. Il cohousing oggi, in una forma più evoluta, serve a creare socialità, ad evitare le contrapposizioni e gli individualismi- È un fenomeno che abbraccia la residenza pura e classica, il turismo e il cohousing solidale. Nella sua dinamica potremmo paragonarlo a quando, nei nostri centri storici, la frontista puliva la strada che però si condivideva, come si condivideva il cibo, i servizi. Oggi il cohousing sociale serve a creare solidarietà e benessere condiviso».

«Con il cohousing si ripensano le città e i luoghi dell’abitare in uno scambio intergenerazionale all’interno di uno spazio abitato con ogni comfort e con l’idea di condivisione – ha commentato la Sindaca Giovanna Bruno presente all’incontro -. Nel co-housing si condividono anche di momenti ludici e di collaborazione pura perché, molte volte, tra generazioni, si verifica che in una fase della vita si ha bisogno di persone più giovani e in un’altra fase di coloro che sono più in là con l’età e che possono mettere a disposizione il loro tempo. Siamo contenti che Andria abbia questa prima sperimentazione reale di cohousing e siamo anche contenti dell’interesse che da più parti si sta evidenziando».

L’evento è stato anche un valido momento per presentare la figura del facilitatore del progetto di co-housing che sorgerà ad Andria, la dott.ssa Rubina Calella: «Il facilitatore è un professionista con competenze specifiche a livello personale, professionale e relazionale ed ha il compito di tenere insieme un gruppo, di farlo crescere. Il ruolo del facilitatore è quello di agevolare il conflitto, farlo emergere, per poi risolverlo; allo stesso tempo il facilitatore si occupa del “benessere emozionale” delle persone che vogliono condividere spazi e tempo, agendo sul singolo e nella dinamica di gruppo. L’organizzazione Mondiale della Sanità ci dà la definizione del concetto di “salute” inteso non solo come assenza di malattia ma come benessere psicologico, fisico e sociale. Lo abbiamo visto durante la pandemia e lo sperimentiamo nella nostra quotidianità: la socialità è un aspetto fondamentale del nostro benessere e il progetto di co-housing punta al raggiungimento di questo obiettivo».

lunedì 18 Marzo 2024

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