Il resoconto

Anche Andria ha celebrato la giornata internazionale della lotta contadina

Sabino Liso
Sabino Liso
“Cinquant’anni di lotte contadine in Terra Di Bari: il caso di Andria”
“Cinquant’anni di lotte contadine in Terra Di Bari: il caso di Andria”
Focus acceso sui lavoratori stagionali e sulla tesi di laurea “Cinquant’anni di lotte contadine in Terra Di Bari: il caso di Andria” realizzata da Daniela Fortunato, assistente sociale prematuramente scomparsa
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Anche Andria ha celebrato la “giornata internazionale della lotta contadina”, istituita in ricordo della strage di Eldorado Dos Carajas, avvenuta nello stesso giorno del 1996, in cui 19 contadini che manifestavano pacificamente furono uccisi dalla polizia brasiliana. Venerdì scorso, nella sala conferenze della Biblioteca G. Ceci, in piazza Sant’Agostino, i volontari di Casa Acc. S. M. Goretti sono stati promotori dell’evento che ha acceso un focus sul lavoro di tesi di laurea in “storia contemporanea” intitolato “Cinquant’anni di lotte contadine in Terra Di Bari: il caso di Andria” realizzato da Daniela Fortunato, assistente sociale nonché volontaria di Casa Acc. S.M.Goretti, prematuramente scomparsa. Dopo i saluti istituzionali dell’ass. alla Bellezza Daniela Di Bari e del direttore di Casa Acc. don Geremia Acri, Giuseppe (marito di Daniela Fortunato) ha tracciato un ricordo puntuale della sua amata moglie. Nella tesi, Daniela ha approfondito una delle pagine più cruenti della nostra città: l’eccidio delle sorelle Porro. Trucidate perché proprietarie terriere, da una folla contadina riunitasi in piazza per manifestare per i salari troppo bassi.

Si racconta che dopo aver sentito uno sparo, i manifestanti si sarebbero convinti che il colpo provenisse dalla dimora delle sorelle Porro, che avrebbero sparato per proteggere il grano custodito nelle loro cantine, quindi fanno irruzione e le picchiano fino ad ucciderle per poi abbandonarle per strada.

Questo avvenimento ci fa capire quanto la povertà o la disperazione possa rendere l’essere umano inumano. Certamente la violenza non va mai giustificata, va sempre condannata, arginata e questo è compito di chi sceglie di mettersi al servizio del bene comune e di tutti.
Quanto accaduto molti decenni fa non si discosta tanto da quello che oggi accade per i braccianti stagionali, che nei periodi di raccolta, nelle varie zone d’Italia, sono costretti a vivere in casolari abbandonati, al freddo senza luce e senza acqua, nella totale indifferenza degli imprenditori agricoli e non e soprattutto delle istituzioni il cui compito è garantire il diritto ad una vita dignitosa. Non è un caso se tra i promotori dell’evento ci sia proprio Casa Acc. S. M. Goretti, luogo di accoglienza soprattutto di quei lavoratori stagionali sui quali è evidente pesano le lacune delle istituzioni e talvolta degli imprenditori agricoli che non si fanno carico fino in fondo dei loro reali diritti in quanto lavoratori.

Precisi e puntuali gli interventi di Luigi Antonucci e le relazioni di Giuseppe de Leonardis, già segretario FLAI CGIL Puglia e dello storico andriese Vito di Bari. Da remoto collegato il prof. Mario Spagnoletti. L’evento, sostiene i progetti dell’ass. Insieme per l’Africa impegnata a costruire principalmente scuole in terra d’Africa consapevoli che “la cultura salverà la nostra umanità. La cultura rende liberi, veri e onesti intellettualmente. Senza cultura si muore schiavi di qualcuno o di qualcosa”.

martedì 23 Aprile 2024

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