Domani la presentazione

Figlio della terra, nella camera del lavoro di Andria la leggenda di Peppino Di Vittorio

Giuseppe Di Vittorio
Giuseppe Di Vittorio
Ricordare la sua passione per gli ultimi, per i più deboli, per chi aveva davvero bisogno è per noi motivo sempre di crescita perché ogni volta che rileggiamo le parole di Di Vittorio, nonostante siano state scritte e pronunciate praticamente un secolo fa, ci stupiscono per la loro grande attualità
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Una vita al servizio dei lavoratori e dei ceti sociali più deboli. La leggenda di Peppino Di Vittorio ricordata nel libro scritto dal giornalista e scrittore, Antonio Del Giudice, “Figlio della terra”, edito da Castelvecchi.

Nel testo si racconta storia di Riccardo, ragazzino di otto anni che una mattina vede dalla persiana un interminabile corteo di uomini e donne che sfila sventolando bandiere rosse listate a lutto. È il funerale di Giuseppe Di Vittorio. Il corteo diventa un tarlo nella testa del ragazzo che, giornalista, è incaricato di ricordare per “La Gazzetta del Mezzogiorno” i vent’anni dalla morte del più importante sindacalista italiano del XX secolo.

Riccardo, affascinato, comincia a scavare nella biografia dell’uomo, dove al primo posto ci sono la moglie e i due bambini, che egli porta con sé nell’esilio in Francia e nelle riunioni con Stalin a Mosca. Tra le carte dell’archivio del giornale, Riccardo trova anche documenti sorprendenti.

“Figlio della terra” sarà presentato lunedì 29 aprile alle ore 17 presso la camera del lavoro di Andria, in piazza Di Vittorio. Dialogano con l’autore Antonio Del Giudice il coordinatore della camera del lavoro, Antonio Di Bari, il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente, Felice Pelagio, segretario generale dello Spi Cgil Bat e Vitonicola Di Bari, membro dell’assemblea generale della Cgil Bat.

«Ospitiamo con grande piacere nella storica camera del lavoro di Andria, dedicata al nostro Peppino, la presentazione del libro di Antonio Del Giudice che in questo racconto delinea il ricorso della figura di riferimento del nostro sindacato, il padre della Cgil, al quale ogni giorno ispiriamo la nostra azione. Ricordare la sua passione per gli ultimi, per i più deboli, per chi aveva davvero bisogno è per noi motivo sempre di crescita perché ogni volta che rileggiamo le parole di Di Vittorio, nonostante siano state scritte e pronunciate praticamente un secolo fa, ci stupiscono per la loro grande attualità. Il suo un pensiero sempre vivo su cui rifletteremo ancora una volta lunedì prossimo», commenta

domenica 28 Aprile 2024

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