Vincere fa sempre bene. Farlo contro una delle contendenti alla salvezza diretta, dopo una partenza frenata (2 pt. nelle prime 4 partite), vale doppio. La Fidelis Andria strappa a domicilio della neopromossa Campobasso il primo successo stagionale, muove la classifica e lascia le sabbie mobili della zona play-out.
Le formazioni. 3-5-2 di partenza per i federiciani: esordio per l’ultimo arrivato Alcibiade nel trio di difesa ed esordio, dal primo minuto, per Matteo Di Piazza, nel tandem d’attacco con Bubas; molisani in campo col 4-3-3: Liguori, Rossetti e Di Francesco guidano il reparto avanzato. La prima frazione è tutta di marca rossoblu. Il primo squillo del match è di Tenkorang: calcio d’angolo, incornata, palla alta sulla traversa; poi, sempre sugli sviluppi di un corner, Bontà esalta di testa i riflessi di Dini, che risponde “presente”. Tre giri di lancette più tardi, il capitano dei padroni di casa ci riprova dalla lunga distanza: botta dai 25 metri, palla sul fondo. Sul finire di frazione, nuova chance nitida per i molisani: Sbardella dall’out di destra invita l’accorrente Liguori, suggerimento al centro, proteste per un tocco col braccio di Alcibiade e guizzo in area di Rossetti, che non punge lo specchio.
Nella ripresa, gli uomini di Panarelli si rivelano più propositivi. La reazione ad uno spento primo tempo è affidata ai piedi di Bonavolontà, doppio tentativo per il centrocampista classe 2000: prima una rasoiata dalla media distanza viene bloccata a terra da Raccichini; poi carica ed esplode il sinistro, ma spara alto. Al 52’ Candellori mette i brividi alla difesa ospite, con un cross insidioso in area, che non trova per poco il tocco sottomisura di Tenkorang. Ma al 52’, ecco la prima sliding door del match: palla in profondità di Benvenga per Bubas, che protegge la sfera spalle alla porta e cade in area. Il direttore di gara indica il dischetto, dagli undici metri si presenta Di Piazza che spiazza Racchicini, mette la firma sul vantaggio e corre a festeggiare con i supporters giunti da Andria. Pochi minuti dopo, Casoli si divora anche il raddoppio sotto porta; sul capovolgimento di fronte, invece, si rivedono i padroni di casa: colpo di testa in tuffo di Di Francesco, palla out. E al 60’, il giallo del match: Di Noia cade a terra, Benvenga ferma il gioco mettendo palla fuori; alla ripresa, Vanzan lancia la palla nella metà campo avversaria per cederla agli ospiti, come fair play prevede. Ma Tenkorang ne approfitta, salta Dini e deposita in rete. Immediate e veementi le proteste dei federiciani, che reclamano il mancato gesto di sportività. Dopo lunghe proteste, il Campobasso decide di far ristabilire il vantaggio agli ospiti: Bubas batte a centrocampo, si dirige verso la porta avversaria, ma Dalmassi non ci sta e spazza via la sfera; l’attaccante andriese la recupera e serve Alberti, che manda sul fondo. Alla rimessa, Magrì ordina a un contrario Raccichini di favorire Bubas, che da pochi passi insacca e riporta avanti i suoi. Un brutto episodio, rimediato con ingiustificato ritardo. Ma la gara riprende. Tra una girandola di cambi e l’altra, aumenta anche l’agonismo. E Bonavolontà va vicinissimo al tris, con una zampata in area sugli sviluppi di calcio di punizione. I padroni di casa, però, non ci stanno e cercano il pari: Vitali sgasa sulla destra, rientra sul sinistro, calcia a giro, ma trova un ottimo Dini in opposizione; Mausso poco dopo è impreciso in area di testa. Gli uomini di Cudini, poi, calano nel finale. E gli azzurri ne approfittano: nel secondo dei sette minuti di recupero, Benvenga lancia Alberti sul filo del fuorigioco, la palla arriva a Bolognese che vede respinto il primo tentativo, ma non perdona sulla ribattuta. 3-1 e festa Fidelis, che può, adesso, scrollarsi qualche pressione di dosso. Ma questo campionato, si sa, non lascia respiro: mercoledì, al Degli Ulivi, derby col Foggia dell’era Zeman 4.0.