La burrata di Andria tra i prodotti più richiesti all’estero. A confermarlo è Niko Romito, lo chef pluristellato che nei giorni scorsi ha inaugurato il ristorante per Bulgari Hotels & Resorts a Shanghai. Romito, ricordiamo, si è posizionato qualche giorno fa, al 36esimo posto tra i migliori 50 ristoranti al mondo ed entrando tra i World’s 50 Best Restaurants premiati a Bilbao col ristorante Reale di Castel di Sangro.
In particolare i cinesi, a detta di Romito, pensano che se non hai la burrata, la specialità casearia andriese Igp, il tuo ristorante non sia un vero italiano.
La burrata domina anche a Parigi, negli acquisti ai mercati generali di Rungis. All’estero dunque gli amanti della cucina italiana sembrano preferire i grandi classici: lasagne (ad esempio), ma preparati con prodotti eccellenti.
Ad ogni modo, per i ristoratori – ha precisato lo chef tre stelle Michelin e Tre Forchette del Gambero Rosso – a Dubai la burrata fresca si trova ed è abbastanza semplice assicurarla in carta sul menù, cosa che invece risulta più difficile in Cina.
Intanto nella città federiciana, che ospita il consorzio ‘Burrata di Andria’, tanto si è fatto e tanto ancora si sta facendo per tutelare e garantire la qualità del prodotto. Solo una settimana fa è stato presentato in Regione Puglia il Consorzio di Tutela della Burrata di Andria Igp, a pochi giorni dal riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali quale organismo di controllo, tutela e valorizzazione del prodotto ‘Burrata di Andria’ iscritto nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette.