Cronaca

Funerali di Giovanni Di Vito, il ricordo nella lettera della madre e la coppa esposta dagli amici

La Redazione
«Non si può sopravvivere alla morte figlio mio, ci hai lasciato una grossa eredità: tuo figlio»
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In chiesa oltre 2mila presenze, il calore degli amici intorno alla famiglia e le lacrime strozzate davanti al feretro. Don Gaetano, il sacerdote che ha celebrato i funerali di Giovanni Di Vito, il giovane tranese morto nella città di Andria lo scorso 12 settembre in seguito ad una lite nel traffico cittadino. Don Gaetano Lops, durante l’omelia: “Adesso è il Momento delle lacrime, delle domande e di quello che il cuore vive della nostra umanità. Dinanzi alla morte sappiamo di essere finiti, dinanzi alla morte abbiamo lo sgomento del dolore. Adesso dobbiamo vivere nella consolazione senza pace, tutti siamo disperati adesso. Immagino il dolore dei genitori, della moglie e del piccolo figlio Damiano. La fede non dimentica la morte ma ci da la possibilità di vivere con la forza di Dio. Dalla disperazione alla speranza”.

“Non ci sono parole. Possiamo solo immaginare il dolore come quello di Maria sotto la croce, come Gesù stava lì crocifisso. Portiamoci nel cuore questa dimensione di fede”. Il sacerdote, parroco della parrocchia della Madonna delle Grazie, riprende i passi di Sant’Agostino: “Riportare, rammentare, rimembrare”. Invita quindi a portare sempre nel cuore la persona amata, a far rivivere nel pensiero Giovanni come persona e portare sul corpo la persona amata anche se non esiste più. “Oggi abbiamo Damiano (figlio di Giovanni, nda) come immagine del papà, porta le sue sembianze e nel cuore tutto ciò che è di Giovanni” conclude don Gaetano.

Alla fine della celebrazione la madre ha letto un suo scritto: “Questo è un dolore grande che non si può descrivere. Dobbiamo trovare la forza per sopravvivere, da bimbo eri Il nostro orgoglio. Hai deciso di fare subito una famiglia, capace di tenere fede ai tuoi doveri da padre e marito. Eri legato alle tue sorelle. Eri il Raggio di sole, portavi allegria, ci sostenevi. Non ti sei mai arreso di fronte alle difficoltà. Non ti preoccupare mi dicevi, sapevo che mai sarebbe successo nulla alla nostra famiglia. Quella sera, quella chiamata, ricordo solo la corsa in ospedale. Il cuore mi batteva a 1000. Eri andato via per sempre. Non si può sopravvivere alla morte figlio mio, ci hai lasciato una grossa eredità. Tuo figlio Damiano. Per lui ci batteremo per darti giustizia. Avevi un Cuore grande, proprio quel cuore colpito a morte. Sono la Mamma con la più grande grazia per aver avuto te. Ci rimangono solo foto, ora tutto è impresso in te. Un giorno saremo per sempre insieme. Ti voglio bene. Ciao principe”.

Il feretro ha abbandonato la chiesa seguito da un lungo applauso, è stato accompagnato dagli amici di Giovanni che stringevano anche una coppa, probabilmente vinte in tornei a calcetto, una delle sue passioni.

sabato 21 Settembre 2019

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Stefania
Stefania
4 anni fa

Alle paroledi una madre che perde un figlio non c'e'altroda fare
Che avere rispetto.Ma essere giusti significa anche ammettere che in quel momento,nel loro figliolo e'entrato il demonio.Non si puo'rincorrere una persona ,alzarli le mani,e non aspettarsi una reazione.Non condivido la scelta del Troia di prendere in mano un'arma che ha poi reciso la vita di questo giovane.Ma non lo si puo neanche condannare troppo.E'stato aggredito e si e'solo difeso.Non conosco nessuno dei due soggetti.Ma mi sento di spendere una parola per quest'altra vita,che era li'per i fatti propri e si e'trovato la vita distrutta.Penso ai familiari.Anche loro stanno soffrendo.La giustizia ci sarà
Quando si ammetteranno i propri errori,e si avra'il coraggio di perdonare.

Riccardo Ieva
Riccardo Ieva
4 anni fa

Rispetto per la giovane vita spezzata e vicinanza alla famiglia, ma permettermi di dire che un padre di famiglia con la prole al seguito, NON può prendere parte a vicende del genere, per giunta per un diverbio sulla viabilità. Attendere un attimo anche e poi liberare un incrocio non può far degenerare così in malo modo una vicenda da nulla; questo non depone in modo favorevole, tutto non può sfociare in violenza. Per entrambi le parte avevate ancora tanto da imparare su come stare al mondo.