Cronaca

Andria, alle battute finali il processo al clan Pistillo per spaccio di droga

Luca Ciciriello
Luca Ciciriello
Tribunale di Bari - Sezioni penali
Tribunale di Bari - Sezioni penali
Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Lo scorso 9 aprile gli avvocati difensori hanno chiesto l’assoluzione per Vincenzo Pistillo, Nicola Messina, Nicola Bruno e Daniele Mosca
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È alle battute finali il processo nei confronti di Michele Pistillo e altri 18 imputati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Ad alcuni di loro viene attribuita anche l’aggravante del metodo mafioso. Nell’ultima udienza, celebratasi lo scorso 9 aprile al Tribunale di Bari, il collegio giudicante ha ascoltato le discussioni delle difese di Vincenzo Pistillo, Nicola Messina, Nicola Bruno e Daniele Mosca, per cui gli avvocati Di Terlizzi, Pollice e Di Marzio hanno chiesto l’assoluzione perché i fatti contestati non sussisterebbero.

Invece, il legale Rosario Marino ha chiesto per il suo assistito, Gianluca Matarrese, la riqualificazione dei fatti e l’esclusione dell’aggravante mafiosa. Si dovrà aspettare il prossimo 11 giugno per le brevi repliche della Pubblica accusa e, quindi, la lettura del dispositivo.

Attraverso il suo legale, l’avvocato Giuseppe De Candia, il Comune di Andria si è costituito parte civile.

La ricostruzione della vicenda

Le indagini partono nel 2020, dopo l’attentato incendiario ai danni dell’auto di un vice brigadiere, all’epoca in servizio nel Comune federiciano, che aveva arrestato alcune persone riconducibili al clan Pistillo. Anche se non viene identificato il responsabile, gli inquirenti pensano possa trattarsi di una ritorsione nei confronti del militare e avviano una serie di intercettazioni che proverebbe l’operatività del sodalizio criminale nel mercato dello spaccio di droga ad Andria.

Con gli arresti, avvenuti nel maggio 2023 (in realtà alcuni soggetti sono reclusi già da anni in seguito ad altre sentenze), finiscono sotto processo Michele, Francesco e Vincenzo Pistillo, Nicola Bruno, Nicola Messina, Riccardo Leonetti, Isabella Cicolella (moglie di Michele Pistillo), Nunzia Sinisi (moglie di Francesco Pistillo), Vincenza Orlando, Daniele Mosca, Benito Pistillo, Giovanni Pistillo, Paolo Lovreglio, Giovanni Pistillo e Riccardo Falcetta, tutti di Andria. Ma anche Gianluca Matarrese di Canosa di Puglia ed Ervin Plaku, Denis Shellegaj, Innocenzo Panicocolo e Luciano Donnazita di Altamura.

Secondo l’accusa, la maggior parte di loro avrebbe preso parte, ciascuno con un proprio ruolo, ad una associazione per delinquere finalizzata all’acquisto, trasporto, commercio, cessione, vendita e illecita detenzione di sostanza stupefacente, ossia cocaina, eroina, hashish e marijuana.

Il gruppo, costituitosi prevalentemente su base familiare a partire dal 2004, avrebbe continuato ad operare attraverso un’organizzazione di sistema. Ci sarebbero stati, tra gli altri elementi, il procacciamento di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente finanziato con la creazione di una cassa comune, il controllo – anche con l’uso delle armi e la forza intimidatoria – di zone territoriali di Andria dove esercitare in maniera esclusiva la cessione illecita di droga.

Qualche mese dopo rispetto agli arresti, Cicolella sceglie di collaborare con la giustizia, rendendo alcune dichiarazioni. A seguire, anche altri imputati (tra gli altri i fratelli Michele e Francesco Pistillo) fanno la stessa scelta.

giovedì 11 Aprile 2024

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