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Infermieri in Puglia, dubbi di legittimità su nuove procedure di reclutamento

la redazione
Nel mirino la legge regionale pugliese n. 18 del 7 luglio 2020
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«Prendiamo
atto con sconcerto della pubblicazione della legge regionale pugliese
n. 18 del 7 luglio 2020
concernente Misure di semplificazione
amministrativa in materia sanitaria” (BURP n. 99 suppl. del 9 luglio
2020). La legge in esame, all’articolo n. 10 titolato: “Norma in materia
di incarichi a tempo determinato”, determina la possibilità di
trasformazione del rapporto lavorativo (da tempo determinato a
indeterminato) per il personale (Infermieri e altri operatori sanitari)
che alla data del 31 dicembre 2019 ricopriva rapporti di lavoro con
aziende o enti del SSR della Puglia.

La
legge 18/2020, il cui titolo è amorfo rispetto ai suoi contenuti,
interviene con una grave discriminante per i lavoratori (la data di
presenza in servizio in determinati situazioni) forzando le modalità
applicative dell’istituto contrattuale della mobilità del personale,
regolato dal vigente CCNL e da altre normative statali

L’articolo
10 della legge regionale 18/20020, di evidente dubbia legittimità, è
incomprensibile nella sua ratio poiché è in contraddittorio con l’avviso
pubblico di mobilità per soli titoli a 566 posti negli enti e aziende
sanitarie pugliesi
, bandito dalla ASL BA per conto della Regione Puglia
per le sue Aziende sanitarie e concluso il 19 gennaio 2020 cui hanno
partecipato circa 1500 Infermieri pugliesi che attendono la
pubblicazione della graduatoria di merito desiderosi legittimamente di
rientrare in Puglia per ricongiungersi con i propri famigliari.

Insomma,
– concludono i presidenti degli OPI pugliesi – Andreula, Papagni e
Scarpa,
– la legge 18/2020 probabilmente giustifica il colpevole ritardo
della ASL BA (guidata da ingerenze e indicazioni politiche?) che a
distanza di 6 mesi alla semplicissima compilazione della graduatoria
dell’avviso pubblico di mobilità per i 566 posti (basterebbe un click
vista la procedura informatizzata attuata), continua a non muovere
foglia che non voglia l’assessore Emiliano?

In
Puglia a fronte di una carenza di circa 4000 unità nelle sole strutture
sanitarie pubbliche che determinano disservizi e disagi di ogni genere
ai cittadini, si continua a giocare con formule di reclutamento che si
contrastano tra di loro
e che rendono il mercato del lavoro
infermieristico inconcludente
» affermano i presidenti degli OPI di
Puglia Andreula Saverio, Papagni Giuseppe e Scarpa Antonio.

martedì 14 Luglio 2020

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