Cultura

Il Dirigente del “Colasanto” scrive una lettera aperta ai suoi alunni: «Cari ragazzi, come state?»

La Redazione
Cosimo A. Strazzeri rivolge parole di affetto alla comunità scolastica: «Voglio innanzitutto dirvi che mi mancate: per un educatore, il dialogo in presenza è una condizione fondamentale per svolgere il proprio delicato ruolo»
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«Care ragazze e cari ragazzi, come va? Spero che siate tutti a casa a che sopportiate con animo sereno questa forzata clausura, che ha costretto tutti noi a cambiare il nostro ritmo di vita e le nostre care abitudini»: si apre così una commovente lettera che il Dirigente scolastico dell’I.I.S.S. “G. Colasanto” ha indirizzato pubblicamente ai suoi studenti, dopo ormai oltre 20 giorni di sospensione delle attività didattica, e che esprime l’affetto e la nostalgia che tutti gli educatori provano nei confronti dei loro alunni.

«Io sono a casa, in biblioteca, davanti al computer, al lavoro come sempre. Posso garantirvi che tutta la comunità scolastica è sempre nei miei pensieri, ma per voi ho un affetto particolare, lo sapete bene, perché voi siete stati affidati a me dai vostri genitori e io non posso deluderli. Inoltre, mi piace stare con voi, passare dei momenti di allegria e condivisione, come se la nostra fosse una grande famiglia, e in effetti lo è. Se qualche volta sono costretto a intervenire con severità è appunto perché vi voglio bene come un padre, perché ho a cuore il vostro sviluppo morale e intellettuale, perché da giovani a volte si sbaglia, spesso senza rendersene conto, ed è giusto che gli educatori intervengano prontamente e con autorevolezza, ma anche con affetto, com’è nostro dovere.

Voglio innanzitutto dirvi che mi mancate: per un educatore, il dialogo in presenza è una condizione fondamentale non solo per svolgere il proprio delicato e importantissimo ruolo, ma anche per avvertire quelle vibrazioni emozionali che concorrono a instaurare un rapporto empatico, fondamentale nell’interazione con gli alunni. Questo mi manca, moltissimo, lo sapete bene, perché credo veramente nel mio ruolo e svolgo il mio lavoro con passione, a tal punto che non mi sembra più nemmeno un lavoro, ma una parte di me stesso».

Non solo emozioni, ma anche raccomandazioni, nello stile del “buon padre di famiglia”: «In attesa di rivedervi e tornare a stare con gioia in mezzo a voi, sento il bisogno di farvi alcune affettuose raccomandazioni, che possono essere utili in questo momento di isolamento forzato, che non deve però diventare inerzia.

La Didattica a Distanza è una metodologia cui non siete abituati, ma siete giovani, siete nativi digitali, sarà facile per voi abituarvi ad essa, e sicuramente lo avete già fatto con la prontezza che vi caratterizza. Voglio soltanto suggerirvi di raddoppiare il vostro impegno in questa delicatissima fase di sospensione delle attività didattiche e chiusura della scuola, poiché i docenti non sono presenti in classe per spronarvi, incoraggiarvi e risolvere i vostri dubbi. È necessario, quindi, che facciate appello a tutte le vostre risorse interiori, che non vi facciate distrarre da altre occupazioni meno impegnative, pur sempre legittime e importanti, ma non efficaci, a differenza della scuola, per l’acquisizione delle competenze indispensabili per la vostra vita futura. Vi consiglio, quindi, di seguire ogni giorno le attività didattiche proposte dai vostri docenti, che stanno dando il massimo per mantenere vivo il rapporto con voi e non farvi sentire soli e abbandonati. Scandite in maniera regolare la vostra giornata, strutturandola in maniera tale che una parte di essa sia regolarmente dedicata allo studio. Sarà proprio questa regolarità a far sì che al vostro rientro siate nuovamente pronti ad affrontare il quotidiano impegno scolastico, come se non fosse successo nulla. È questo il nostro obiettivo: farvi sentire che la scuola non si ferma, che tutto va avanti e che non ci saranno assolutamente conseguenze negative per voi se non interromperete il quotidiano rapporto coi docenti e lo studio delle discipline.

Grazie al registro elettronico, alle piattaforme digitali e ai social media voi potete mantenerlo questo rapporto e anzi incrementarlo con un nuovo entusiasmo: è proprio nei momenti difficili, infatti, che si riscopre il valore della normalità e delle cose che ci sembravano scontate, ma in realtà non lo sono».

Nella lettera vengono poi fornite indicazioni su come sopperire alla eventuale mancanza di strumenti per la connessione, che saranno forniti in comodato d’uso dalla stessa scuola fino al termine dell’anno scolastico.

La chiusa è un augurio all’insegna dell’ottimismo che deve pervadere i nostri animi, in attesa di tempi migliori: «Sperando di esservi stato utile, mi congedo da voi con un abbraccio, virtuale ma non meno affettuoso, con la speranza che la nostra comunità scolastica continui ad essere tale anche di fronte a questa inaudita minaccia e torni a rifiorire al più presto, con il rinnovato senso di fratellanza e solidarietà che ci sta unendo adesso. Questa epidemia ci sta insegnando che nessuno può fare a meno degli altri e che uniti si può vincere ogni battaglia, anche la più difficile ed ardua.

La scuola non si ferma. Uniti sconfiggeremo l’epidemia. Andrà tutto bene!»

lunedì 30 Marzo 2020

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Aurora Marolla
Aurora Marolla
4 anni fa

Complimenti Preside, io la conosco e so quanto ha a cuore la sua famiglia e la sua comunità scolastica.
Credo, come lei, che questa clausura forzata serva a farci capire l'importanza della collaborazione.
Uniti ce la faremo.
Auguri a lei ed un un affettuoso saluto alla sua amatissima figlia.

Antonio Anelli
Antonio Anelli
4 anni fa

Bella lettera e belle parole (anche noi, al Liceo “C.Troya” di Andria, ci stiamo facendo in quattro per continuare in videoconferenza l'attività didattica), parole da con dividere in pieno. Solo una piccola considerazione, che esula dalla portata del prof. Strazzieri e che va invece rivolta “più in alto”: se anziché comprare ed installare le mastodontiche “LIM”, che ora fanno bella mostra di sé davanti ad una classe vuota, si fossero acquistati dei tablet di buona marca da dare in comodato d'uso agli alunni all'inizio dell'anno scolastico, chiedendo in cambio la sottoscrizione di una assicurazione tipo “casco” contro i danni accidentali, come sarebbero andate meglio le cose ora. Lo vado dicendo, ahimè inascoltato, da tanto, troppo tempo ma si sa…nessuno è profeta in patria.

Francesco Mario Nanno
Francesco Mario Nanno
4 anni fa

Semplice ed esplicativo:
Preside Strazzieri- Scuola= ” Uno Caius ibi Caia” con stima.