Cultura

“Il senso, dipinto su scale” di Daniele Geniale ad Accettura

La Redazione
In occasione di Matera Capitale 2019, l'artista andriese ha sviluppato nel paese lucano il tema delle "migrazioni" laddove i giovani, soprattutto, continuano ad andar via
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Nuova sfida ampiamente vinta per l’artista andriese Daniele Geniale, da sempre promotore di messaggi legati all’inclusione, alla salvaguardia dei luoghi e alla pacifica convivenza dei popoli.

Sabato 14 settembre Accettura, paese lucano, è diventato Accettura Capitale per un giorno, in occasione di Matera 2019 Capitale della Cultura.

«Su invito di Francesco Siggillino, che ringrazio di cuore, mi è stato proposto di lasciare una mia traccia in quel borgo arroccato su una cima e circondato da boschi e foreste, famoso per il Maggio – commenta Daniele Geniale -. Il Maggio di Accettura è la celebrazione di un culto arboreo, coincidente con la festa patronale di San Giuliano, in cui la comunità si muove organicamente verso la stessa direzione, per lo stesso fine. In comunità così piccole i ruoli sono ancora molto importanti, e in ogni caso motivo di orgoglio per ogni singolo abitante.

Ad Accettura sono già presenti dei bellissimi murales che raccontano questa tradizione da più punti di vista. Quindi alla chiamata di Francesco, ho cercato un senso al mio intervento.

Da quelle scale passa una delle cime che dal basso arriva fino in piazza nel centro del paese. Dunque ragionando sulla funzione della scalinata, che si trova esattamente all’entrata di Accettura, quindi anche in uscita, e che porta sia sopra che sotto, ho pensato subito a rappresentare la via, il movimento, le direzioni.

Lavorando al concetto – continua Geniale – ho pensato che da posti come questo la gente, i giovani soprattutto, continuano ad andar via e che tali contesti sembrano destinati a diminuire sempre più e questo per me è un problema. Il problema è sempre sintetizzabile nel concetto delle migrazioni.

Così, data la posizione strategica della scalinata, la sua funzione di mezzo di passaggio, e la mia di attore di una pratica pubblica, ho deciso di rappresentare le migrazioni con un simbolo, oggi fortemente presente nelle agende dei media e della politica, quello di una imbarcazione.

Rappresentare una barca che fluttua su una scalinata, in un contesto in cui il mare è l’elemento più lontano che esista, è una provocazione cognitiva, un modo di turbare la mente per spingere alla riflessione che la barca rimane un’involucro, così come un’auto o un treno. Ciò che è importante è concepirla come mezzo, sia in modo positivo che negativo. Per me rimane negativo, quando si è costretti a ricorrerci per cercare altrove migliori condizioni di vita, positivo quando può essere il modo per tornare alle proprie radici.

Ad Accettura ora spero che quella scalinata periferica cambi destinazione d’uso, diventi la scusa per spingere le comunità a riflettere, e un mezzo per diventare megafono delle mie idee. Credo che la funzione, il senso di tali scale possa essere anche ludico, interattivo, vista la possibilità di giocare ad entrarci in quella barca, a pensare di usarla.

Continuo a convincermi che le pratiche di muralismo servono ad arricchire chi le riceve e chi le esegue, mettendo in rete menti ed emozioni, garantendo scambi e conoscenze. Per me i fratelli lucani si confermano una popolazione ospitale e orgogliosa delle proprie radici e questo mi lascia la speranza che si possa partire e ripartire da questi valori.

Grazie a ogni persona accetturese che ha accolto me e Dario Pistillo nella propria terra».

lunedì 16 Settembre 2019

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