Cronaca

Disastro ferroviario, chiesta la ricusazione dell’intero collegio

la redazione
Ora l'ordinanza con la quale si ammetteva la citazione della Regione Puglia come responsabile civile passerà al vaglio della Corte d'Appello di Bari che deciderà sul da farsi
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A circa un mese di distanza dall’ultima udienza sulla strage dei treni del 12 luglio 2016, oggi è il giorno dell’udienza presso l’aula bunker del carcere di Trani.

Una delle questioni affrontate preliminarmente è stata posta dall’avv. Michele Laforgia, difensore della Ferrotramviaria, che ha chiesto la ricusazione dell’intero collegio perché sembrerebbe che nell’ordinanza con la quale si ammetteva la citazione della Regione Puglia come responsabile civile fosse stata “esplicitata” la responsabilità della stessa nell’incidente.

Ferrotramviaria è uno dei 18 imputati (in qualità di persona giuridica) nel processo in corso dall’11 aprile scorso e del quale oggi si è celebrata una nuova udienza. Il 7 maggio scorso, il Tribunale collegiale (presidente Giulia Pavese) ha emesso quattro decreti, tra cui uno che ordina la citazione della Regione Puglia in qualità di responsabile civile. Istanza avanzata da diverse parti civili e già respinta dal Gup Angela Schiralli in sede di udienza preliminare.

Secondo il decreto del Tribunale collegiale, invece, “non può escludersi che l’ente locale possa essere chiamato a rispondere, nei limiti delle proprie prerogative, unitamente alla Ferrotramviaria spa, delle conseguenze dannose dei fatti di reato per i quali si procede, non avendo mai rescisso il contratto di servizio né effettuato segnalazione alcuna al Mit, consentendo il protrarsi della concessione a un soggetto rivelatosi ‘inaffidabile’. Proprio l’espressione ‘inaffidabile’, ad avviso del difensore di Ferrotramviaria, Michele Laforgia, costituisce un’anticipazione del giudizio di responsabilità nei confronti della società e per questo – ha spiegato al termine dell’udienza di oggi – “ricorre la causa di ricusazione, cioè indebita anticipazione del giudizio di colpevolezza”.

Ora, l’ordinanza passerà al vaglio della Corte d’Appello di Bari che deciderà sul da farsi, ovvero, se ricusare o meno l’intero collegio. Il processo, intanto, è stato aggiornato al 20 giugno prossimo quando il collegio dovrà comunque esprimersi su nuove questioni preliminari sollevate nell’udienza di oggi, tra cui mancate o tardive notifiche da parte delle parti ai responsabili civili e anche sulle eccezioni sollevate dal difensore della Regione Puglia, Vincenzo Zaccaro. Ad avviso del legale l’ente non può essere citato come responsabile civile in quanto nessuno degli imputati ha un rapporto di dipendenza con l’ente. L’avvocato ha anche rilevato come, in base alla normativa vigente all’epoca dell’incidente, la Regione non avesse alcuna responsabilità in materia di sicurezza ferroviaria e vigilanza.

Imputati e accuse. Alla sbarra ci sono i capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli; il capotreno sopravvissuto Nicola Lorizzo, e il dirigente coordinatore centrale (Dcc), Francesco Pistolato; i vertici di Ferrotramviaria, ovvero l’ex presidente e ad Enrico Maria Pasquini e sua sorella Gloria Pasquini (subentrata al primo dopo le dimissioni del dicembre 2013); il direttore generale Massimo Nitti e il direttore di esercizio Michele Ronchi; ancora altri sei dirigenti di Ferrotramviaria (Giulio Roselli, Vito Mastrodonato, Francesco Giuseppe Michele Schiraldi, Tommaso Zonno, Giandonato Cassano e Antonio Galesi); e, poi, il direttore generale della divisione Tpl del ministero delle Infrastrutture, Virginio Di Giambattista; Alessandro De Paola e Pietro Marturano, in qualità di direttori dell’Ustif (che si occupa delle linee ferroviarie in concessione) di Puglia, Basilicata e Calabria (il primo dal gennaio al giugno 2011 e dal giugno 2013 al dicembre 2014, il secondo dal 19 febbraio 2015). I reati – contestati a vario titolo – dai pm Alessandro Pesce e Marcello Catalano sono quelli di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Una diciottesima persona, Elena Molinaro, dirigente del ministero delle Infrastrutture, ha scelto l’abbreviato. Ferrotramviaria spa è imputata come persona giuridica e risponde dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti.

Sono costituiti come parti civili la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu, Ubf, Codacons, Confconsumatori, Anmil e Gepa, oltre ai parenti delle vittime e ai feriti (ad eccezione di quanti hanno ritirato la costituzione dopo aver già ottenuto i risarcimenti danni dall’assicurazione). Mentre Regione Puglia, Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono stati citati come responsabili civili, cioè soggetti tenuti eventualmente al risarcimento del danno.

giovedì 6 Giugno 2019

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sabino cannone
sabino cannone
4 anni fa

..”sembrerebbe..” che alla fine i colpevoli saranno i parenti e familiari delle vittime che hanno autorizzato i loro compianti a prendere il treno. Mai come ora sono d'accordo con Erasmo da Rotterdam , nella satira dell'”Elogio della follia”:”… tra i sapienti i peggiori sono i giuristi, perchè la loro scienza sta nello scrivere con complessità le leggi e il loro potere sta proprio in questo, solo loro le sanno interpretare..” Beata ignoranza! Facciano un processo sommario e mandino il conte Pasquini, gestore della ferrovia, non nell'isola dai paradisi fiscali di Vanunatu nel Pacifico ma nelle patrie galere.

Luigi
Luigi
4 anni fa

Sono passati tre anni e stanno facendo una giostra tanto da far decadere tutto. Questi sono le leggi italiane.