Attualità

Contro il degrado, la bellezza dell’impegno dei più giovani. La storia di un giardino che rivive

Lucia M. M. Olivieri
Opportunamente guidati, i ragazzi hanno una marcia in più: questi in particolare hanno imparato con la testa e con le mani, hanno creato qualcosa di bello da custodire. In loro si può riporre la speranza di una Andria più pulita
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A volte basta solo che qualcuno “ci creda” per iniziare un processo che porta a risultati incredibili: è quanto sta accadendo grazie ai volontari di Ret’Attiva e del Mo.V.I. che hanno deciso di dare un input alle scuole andriesi per una progettualità finalizzata all’educazione alla cura e all’amore per i luoghi in cui viviamo.

Ma andiamo con ordine: lo scorso febbraio viene bandito il concorso di idee “Prendiamocene cura”, rivolto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, con la finalità di stimolare il protagonismo e di potenziare la partecipazione delle giovani generazioni ad attività di tutela e valorizzazione dei beni comuni.

All’appello rispondono diverse scuole: tra di loro, il plesso “Dante Alighieri” di via Ospedaletto, una scuola in cui lo spazio da valorizzare non manca e, anzi, il lavoro da fare è proprio tanto. I problemi sono per lo più quelli comuni a tutte le scuole: strutture non sempre a norma (sulla palestra ci siamo soffermati in diversi articoli), tante richieste di manutenzione da evadere, ma anche poco interesse di alcuni abitanti del “vicinato” che addirittura arrivano a buttare la spazzatura entro i cancelli della scuola. Ma alunni e docenti non ci stanno: la scuola è soprattutto loro e vogliono valorizzarla al meglio.

Oltretutto c’è una “chicca” entro i cancelli scolastici: immerso nel giardino, c’è un piccolo anfiteatro in pietra ormai inutilizzato, che invece potrebbe essere lo spazio perfetto per far rivivere l’esterno. E allora, gambe in spalla e via ai lavori: insieme ai docenti di arte, tecnologia, sostegno, scienze, lettere, e con la collaborazione della Dirigente scolastica, la sfida è quella di creare un giardino didattico dove poter sperimentare laboratori formativi alternativi, dove fare lezione a contatto con la natura, in cui impegnare le forze di tutti.

I ragazzi chiamano a raccolta qualche genitore, si fanno portare a scuola le cassette della frutta in legno per riciclarle, ripuliscono a fondo il giardino, ridipingono con colori vivaci la struttura in muratura, studiano e creano schede per le piantine che costituiranno l’arredo di questo spazio didattico, si preoccupano perfino di realizzare una cassettina per i gatti randagi che hanno adottato la scuola e che vigilano su di essa.

Il risultato è quello che vedete in foto: il prossimo passo ora sarà quello di usare attivamente il giardino didattico per lezioni e, perché no, manifestazioni aperte al quartiere, perché siano gli stessi ragazzi a sensibilizzare i più grandi.

Ma i progetti sono tanti, tante le scuole che hanno aderito e di cui vi racconteremo.

Ciò che preme sottolineare è che i più giovani, quando opportunamente guidati, hanno una marcia in più. Questi ragazzi hanno imparato con la testa e con le mani, hanno creato qualcosa di bello da custodire: in loro si può riporre la speranza perché la Andria di domani sia più pulita e vivibile non per imposizione o opera dall’alto, ma per volere e impegno di ogni cittadino.

sabato 18 Maggio 2019

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