Difficile che sia stata una coincidenza: è da questo punto che partono le indagini dei Carabinieri di Andria, agli ordini del capitano Marcello Savastano e coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Michele Ruggiero, sulla doppia esplosione, pressoché contemporanea, che ieri ha scosso il sonno dei cittadini andriesi.
A pochi minuti l'una dall'altra (tra l'1.20 e l'1.30), lo ricordiamo, due bombe sono scoppiate in via Ferrucci ed in via Palmiro Togliatti nei pressi del cimitero, la prima ai danni di un'agenzia per servizi automobilistici e l'altra ai danni di una concessionaria di automobili. In via Ferrucci la deflagrazione ha danneggiato anche alcune auto che erano parcheggiate nei paraggi. Nessun danno, per fortuna, a persone residenti nella zona.
All'opera gli agenti della Sezione Investigazioni Scientifiche da Bari: pare, infatti, che gli ordigni siano realizzati artigianalmente, con polvere nera da cava, e si prosegue con i sopralluoghi sulle scene per acquisire altri indizi e visionare i filmati delle telecamere.
Uno dei fili conduttori del doppio attentato sarebbe legato al titolare dell'agenzia di pratiche automobilistiche, che è anche socio della concessionaria, vittima di questi atti vili. Interrogato dai Carabinieri, avrebbe escluso di aver subito richieste estorsive: si indaga ora nei rapporti privati, ma nessuna ipotesi è stata esclusa dagli inquirenti.
Intanto in città si è diffusa nuovamente la paura del racket: servono «maggiori controlli», come ha dichiarato anche il Sindaco Nicola Giorgino, «e più unità delle Forze dell'Ordine, che stanno compiendo un lavoro eccezionale in termini di prevenzione. Capisco la paura dei cittadini, ma faremo il possibile per aumentare i controlli e la presenza sul territorio».