L’allarme

Superbonus 110%, l’edilizia è in difficoltà. Non c’è liquidità per pagare materiali e lavoratori

La Redazione
Edilizia
Le banche non acquistano i crediti generati dai lavori e le imprese, non trasferendoli, non riescono a monetizzare​. I cittadini temono di non vedere ultimate le opere e non accedere alle agevolazioni
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«Le aziende edili stanno avendo seri problemi: non hanno liquidità per sostenersi». A lanciare l’allarme è un imprenditore della città che definisce il Superbonus 110% un «boomerang che sta danneggiando il mercato dell'edilizia e di conseguenza tutti i fornitori e i lavoratori coinvolti». L’incentivo nato con l’obiettivo di rilanciare il settore dell’edilizia e rendere più efficienti energicamente e antisismiche le case degli italiani sta generando, infatti, non poche difficoltà dovute, soprattutto, al blocco da parte del sistema finanziario della cessione dei crediti fiscali. In sostanza, le banche non acquistano questi crediti e le imprese, non potendo trasferirli, non riescono a monetizzare.

«Le aziende del settore sono a rischio fallimento – racconta l’imprenditore – perché hanno messo a disposizione risorse economiche, investito in attrezzature e personale ma ora senza liquidità si vedranno costrette a fermare i cantieri e mettere in cassa integrazione i lavoratori o a chiudere definitivamente l’attività».

Chiaramente questa situazione genera ulteriori conseguenze, ad esempio le multe salate che le aziende sono costrette a pagare perché scadono i termini delle autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico. «Il cantiere rimane in piedi ma i lavori sono interrotti – aggiunge – l’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico scade, dovremmo rinnovarla ma non abbiamo soldi con cui pagarla, perciò riceviamo multe insostenibili. Potremmo cedere i nostri crediti inesigibili (sorride sarcasticamente l'imprenditore ndr)».  

Oltre a questo si tenga conto anche del rincaro dei prezzi delle materie prime che rende introvabili e costosi i materiali. Di conseguenza, gli stessi cittadini temono di non riuscire a vedere ultimati i lavori e non poter più accedere alle agevolazioni se non saranno rispettati i tempi previsti dalle norme.

Intanto, in un vertice tra governo e maggioranza sarebbe stata confermata l’intenzione di risolvere il problema delle cessioni dei crediti, prevedendo un meccanismo che ampli questa facoltà a soggetti diversi dalle banche. Nella recente riunione è anche emersa la volontà di non prorogare le misure previste dal Superbonus 110%. Un lungo negoziato fra il ministero dell’Economia, con il capo di gabinetto e gli esponenti della maggioranza per valutare "correttivi" o propendere per un nuovo testo che però non soddisferebbe tutti. La novità prossima dovrebbe riguardare la possibilità di cedere il credito a tutte le aziende potendo realizzare fino a quattro cessioni con l'ultima limitata a soggetti non consumatori. Sarebbe arrivato anche lo stop al ricorso all’F24 per le compensazioni dei crediti. Il rischio, secondo i tecnici del del Ministero dell'Economia e delle Finanze è quello di aggravare ulteriormente la spesa pubblica. Sta di fatto che il Superbonus 110 inserito nel decreto Aiuti non si è dimostrato poi così tanto d'aiuto!

giovedì 30 Giugno 2022

(modifica il 2 Agosto 2022, 11:15)

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Francesco
Francesco
1 anno fa

Questo sicuramente è successo anche per colpa di quelle Imprese che hanno fatto carne da macello approfittando della situazione e hanno fatto lievitare i costi degli appalti, (vedi quante Imprese sono state indagate per truffa) quindi adesso noi poveri cittadini che pensavamo di fare i lavori di ristrutturazione a costo zero ci ritroviamo con i lavori bloccati e spese da sostenere senza averne una colpa. Adesso facciamo un mia culpa e vediamo di chi sono le colpe.

AmicodiPeppone
AmicodiPeppone
1 anno fa

….. come al solito questo è stato il risultato che molti avevano previsto di una gestione “all'italiana” per una misura che doveva essere premiale e non di “arricchimento” !!!!!

Graziano
Graziano
1 anno fa

Hanno fatto come si dice carne di porco con lavori inutili, costi raddoppiati perché tanto pagava Pantalone e ora tutti i modi vengono al pettine. È giusto che sia così, non so poteva continuare a finanziare una truffa colossale.