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Soggetti affetti da disturbi psichici e dipendenze, Ottavia Matera: «Spetta alla Asl intervenire»

La Redazione
«I servizi sociali non hanno l'autorità per proporre Trattamenti Sanitari Obbligatori, né per costringere un qualsivoglia cittadino, contro la sua volontà, ad entrare o permanere in strutture di accoglienza»
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A seguito di quanto riportato nell’articolo, pubblicato ieri dalla nostra testata giornalistica, intitolato: “Affetti da problemi psichici e di alcool inveiscono contro i passanti”, riceviamo e pubblichiamo la replica del dirigente del settore Servizi Sociali del Comune di Andria, la dott.ssa Ottavia Matera:

«Si precisa che già l’intitolazione dell’articolo mette in evidenza che la problematica trattata è altamente sanitaria; infatti entrambi i cittadini in questione sono affetti da alcolismo e dipendenza e sono notissimi ai servizi sanitari SERD e CSM del territorio.

Ciononostante – continua la dott.ssa Ottavia Matera – i servizi territoriali comunali nel corso degli anni hanno posto in essere numerosi approcci finalizzati al contenimento dei cittadini, anche mediante l’inserimento in strutture con retta a carico del Comune di Andria. Tali tentativi, tuttavia, sono stati vanificati dalla assoluta e ferma volontà dei predetti utenti di non accettare regole comunitarie e di continuare a fare uso di sostanze ma soprattutto dal rifiuto delle strutture sociali di ospitarli a causa dei danni cagionati, durante precedenti ricoveri, alle strutture e addirittura agli altri ospiti delle stesse.

Il fatto che al Sindaco, agli assessori e ai servizi sociali siano pervenute numerose segnalazioni relative ai predetti cittadini non cambia e non incide sulle reali possibilità di presa in carico da parte dei servizi sociali.

Si evidenzia che i servizi sociali possono proporre servizi ed attuare interventi solo nei confronti di chi accetta gli stessi e soprattutto non lede, per dipendenze o altre patologie proprie, l’altrui incolumità e la sicurezza del personale operante in strutture a valenza esclusivamente sociale.

I servizi sociali non hanno l’autorità per proporre Trattamenti Sanitari Obbligatori, né per costringere un qualsivoglia cittadino, contro la sua volontà, ad entrare o permanere in strutture di accoglienza.

Nel caso specifico dei due cittadini oggetto dell’articolo, si sottolinea che le problematiche sanitarie connotanti gli stessi richiedono il collocamento a carico dei
Servizi ASL in strutture a valenza prevalentemente sanitaria ed eventualmente compartecipate dal Comune, che da sempre si è dichiarato disponibile a coprire le relative rette, ove gli stessi avessero consentito ad un ricovero terapeutico in strutture adeguate. E ciò non significa fare lo “scaricabarile” ma solo attenersi a quanto è nelle proprie possibilità di intervento.

È evidente che l’assoluta mancanza di volontà dei due cittadini di accettare i percorsi proposti dagli uffici possono comportare solo ed esclusivamente gli interventi residuali dell’arresto, in caso di commissione di reati, o del trattamento sanitario obbligatorio su richiesta dei servizi psichiatrici».

Abbiamo accolto la nota della dirigente di settore che ci chiarisce competenze e responsabilità. A questo punto ci sembra di capire che spetta alla Asl la presa in carico dei due soggetti. Nel frattempo, riceviamo alcune immagini relative alla donna in questione che solo ieri, nei pressi di via Canosa, è stata beccata alle prese con faccende di “igiene personale”. Non vorremmo che foto come queste diventassero virali sui social e offrissero spunti per parlare di degrado igienico e sociale. Piuttosto, richiamiamo l’attenzione di tutti i cittadini responsabili ad approcciarsi con adeguato riserbo e compostezza e, se possiamo, rimarcheremmo anche la necessità di salvaguardare la dignità della persona. Ad ogni costo. Ecco perché teniamo particolarmente a cuore il caso e auspichiamo un intervento celere e risolutivo da parte degli organi preposti.

mercoledì 21 Giugno 2017

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