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Produce disumanità l’accordo tra Unione Europea e Turchia

Geremia Acri
A tre anni dalla sua firma solo politiche miopi e insostenibili
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Un inverno in trappola nelle isole greche in condizioni disumane.

A tre anni dalla firma dell’accordo tra l’Unione europea e la Turchia, siglato il 18 marzo 2016, per la gestione dei flussi migratori e il rimpatrio di migranti “irregolari”, sono state prodotte solo politiche miopi, insostenibili e disumane. I primi a farne le spese sono uomini, donne e bambini in fuga dalla violenza e dalla guerra, intrappolati in Grecia.

In una lettera aperta inviata ai leader europei, Oxfam ed 23 ONG denunciano che nel 2018 fino a 20.000 persone si sono ritrovate a vivere ammassate nei campi dell’Unione europea delle isole greche, costrette a sopravvivere in condizioni disumane. Solo lo scorso inverno circa 12.000 persone – il doppio della capacità massima dei campi allestiti – hanno trascorso mesi interi in centri di accoglienza e identificazione sovraffollati, dormendo in tende, senza riscaldamento, e con un accesso all’acqua corrente e all’elettricità solo per poche ore al giorno.

Violenze, sfruttamento e molestie

Numerose famiglie provenienti da situazioni già difficili e vittime di traumi nei Paesi da dove sono scappate, come la Siria ad esempio, si sono così ritrovate esposte al rischio di subire nuove violenze, molestie e sfruttamento, senza garantire una minima ed adeguata protezione. «Una situazione inaccettabile causata da politiche europee che intrappolano i richiedenti asilo negli hotspot dell’Unione sulle isole greche, piuttosto che ospitarli in centri di accoglienza sicuri sulla terraferma», è quanto affermano le organizzazioni umanitarie.

Domande di asilo triplicate nel 2018

Altra conseguenza dell’Accordo Ue-Turchia è che mentre il numero delle domande di asilo in Europa è diminuito, le richieste in Grecia sono aumentate negli ultimi tre anni. A Lesbo le richieste di asilo sono triplicate, superando le 17.000 solo nel 2018.

«L’Unione europea consente che migliaia di persone vivano intrappolate in condizioni inaccettabili, nel vano tentativo di rispedirle in Turchia. Un Paese che sta già ospitando oltre 3 milioni e 600mila siriani in fuga dalla guerra», ha affermato Paolo Pezzati, consulente politico per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia.

«Andando avanti così – ha aggiunto – i leader europei non fanno altro che voltare le spalle a persone che scappano dalla guerra e da persecuzioni, dimenticando che sono in un momento della loro vita di estrema fragilità. Le politiche assunte fin qui hanno generato una grande pressione sulla Grecia, mentre la gestione dei rifugiati e richiedenti asilo dovrebbe essere condivisa con il resto dell’Europa».

Le richieste

Oxfam chiede ai leader europei:

  • un piano sostenibile ed equo di condivisione della responsabilità dei richiedenti asilo che arrivano in Europa, capace di mettere gli stati membri nella condizione di garantire loro condizioni dignitose;
  • la sospensione immediata da parte del governo greco di ogni restrizione alla mobilità che intrappola i richiedenti asilo sulle isole in condizioni squallide e pericolose,
  • la garanzia che la Grecia spenda i fondi Ue disponibili per i servizi essenziali,
  • supporto per la pianificazione di un sistema di asilo efficiente ed equo, e per un programma di accoglienza e integrazione di lungo termine per i rifugiati in Grecia.

Cosa prevedeva l’accordo? Il testo finale del Consiglio dei capi di stato e di governo dell’Unione Europea

(https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/03/18/eu-turkey-statement/).

mercoledì 20 Marzo 2019

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Riccardo  Nanni
Riccardo Nanni
5 anni fa

Una domanda semplice semplice.L'Unione Europea fa un accorso con la Turchia e sbrrsa somme enormi ma i profughi sono su isole greche e la grecia deve provvedere loro asilo. .Non capisco .C'è qualcuno che spieghi l'arcano??