L'approfondimento

Il racconto dei bambini su Disegno, Pittura, Lettura e Sport

Francesco Merra
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Le passioni di due Piccoli Giornalisti
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Io adoro la scuola, amo studiare, ma soprattutto leggere e disegnare.  Trovo che disegnare sia la cosa più rilassante e tramite un semplice dipinto, anche con una macchia colorata, tramite i suoi colori e le sue forme possiamo divertirci esprimendo le emozioni che si provano all’istante.  Ogni volta che disegno sento che il mio corpo sia libero, leggero come una farfalla colorata e molti tratti mi vengono spontanei, anche ad occhio chiusi perché c’è uno scopo dietro: esternare le proprie emozioni. Leggere, invece, è il fattore più importante della vita. Ad esempio, ci sarà utile nel comprendere ciò che è scritto nei documenti importanti e ci aiuta nell’esposizione, cioè nel saperci esprimere. Ritornando al disegno vorrei parlare di due pittori che stimo: Vincent Van Gogh e Frida Kahlo. Van Gogh dipinse quasi 900 dipinti e più di mille disegni.

Era un genio incompreso, disprezzato in vita. Egli influenzò l’arte del XX secolo. Iniziò a disegnare da bambino nonostante le critiche del padre severo, ma a 27 anni iniziò a dipingere diventando così, un pittore vero e proprio.  Realizzò nei suoi ultimi due anni le opere più note da tutti.  La maggior parte dei suoi dipinti prevedevano la natura morta, autoritratti, campi di grano e girasoli.

Dopo aver sofferto per diversi anni di disturbi mentali morì a 37 anni nel 1890. La fama artistica delle sue opere verrà riconosciuta solo dopo la sua morte. Per quanto riguarda Frida Kahlo, lei subì degli incidenti da bambina. Inoltre, soffrì di forti dolori. Frida per dipingere utilizzò molti elementi della cultura popolare e delle tradizioni messicane. Nel 1929 sposò Diego Riviera, pittore muralista messicano, e con egli Frida partì per gli Stati Uniti per New York dove realizzò la sua prima esposizione personale.

Invece nel 1943 iniziò ad insegnare in una scuola chiamata “La Esmeralda”. Dipinse nelle sue 55 opere degli autoritratti in cui ha rappresentato dei periodi difficili della sua vita. Infatti, restò a letto per molto tempo dato che era costretta a mettere un busto veniva anche bullizzata. Nei suoi dipinti amava rappresentare dei pappagalli. Nel 1954 Frida morì nella sua amata casa ad Azul che attualmente ospita il museo di Frida Kahlo.

Per quanto riguarda la lettura conosco molti scrittori famosi, ma i miei preferiti sono Dante Alighieri e Alessandro Manzoni. Dante scrisse un libro che io amo: la Divina Commedia. Attraverso diverse tappe con il suo maestro Virgilio: dall’Inferno, con la sua citazione iniziale; “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una Selva oscura”, al Purgatorio fino al Paradiso, dove incontrò la sua amata Beatrice. Alessandro Manzoni fu ex senatore del regno d’Italia e scrisse i Promessi Sposi. Vorrei darvi un consiglio per concludere: “Amate la scuola, come se fosse la vostra casa”.

A molte persone, tra cui i miei amici, non piacciono le cose di cui vi ho scritto. Al contrario, le odiano, perché credono che colorare, disegnare ma soprattutto leggere sia una perdita di tempo e senza riscontri nella vita quotidiana.  Non sono assolutamente d’accordo perché abbiamo moltissimi riscontri nella vita grazie a queste passioni.

Alessandra Vilella, 10 anni

 

Il calcio per me è interessante perché è uno sport in cui molte persone, adulti e bambini, si allenano per giocare e divertirsi. Per me, è uno sport davvero interessante in cui si può assistere a veri e propri numeri da circo, che rendono tutto più bello e divertente. I calciatori che preferisco sono Haaland, Messi e Leao: unici perché fanno le rovesciate, i dribbling e sono veramente tanto talentuosi. In particolare, dei giocatori del passato, invece, mi piace Pelè, uno dei giocatori più forti del calcio e campione del mondo. Dovete sapere che Pelé è solo il suo soprannome (in realtà si chiamava Edson Arantes do Nascimiento): glielo  diede un compagno di scuola che lo prendeva in giro. La parola Pelé non significa niente, ma per me significa tutto: un tiro, una finta, uno scatto, un palleggio, un assist, un colpo di testa, magia. Ci sono persone che odiano il calcio perché è uno sport che spesso assorbe troppa attenzione a discapito di altri. Io li capisco e, secondo me, bisognerebbe incentivare anche gli altri sport. Concludo dicendo che il calcio è urlare ad ogni goal fatto dalla propria squadra del cuore, il calcio è soffrire insieme ai compagni di squadra per una sconfitta. Il calcio è come la vita.

Federico Di Bari, 11 anni

venerdì 2 Febbraio 2024

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