L'approfondimento dello psicologo-psicotarapeuta

Attenti a non banalizzare. La violenza ha tanti volti

Saverio Costantino
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Educare
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Il rispetto di un "no" si impara dall'infanzia. Troppe volte abbiamo permesso alla violenza di prendere forma, di rinforzarsi, di armarsi e di agire, senza riuscire ad intervenire prima che fosse troppo tardi
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La cronaca non ha mai vuoti purtroppo: donne violentate o uccise, professori aggrediti; non si può camminare da soli di notte, senza avere una guardia del corpo; giovani alla guida di auto in preda all’alcool o alle droghe che si uccidono o investono innocenti malcapitati. Questi sono comportamenti quotidiani, come quotidiane sono le minacce sferrate fuori dai cancelli di una scuola da parte di adolescenti, nostri figli, fratelli o conoscenti.

Soggetti intolleranti dietro la pressione smodata di decollare sopra tutti e a tutti i costi. Ma dove siamo arrivati? Ma questa è davvero la realtà?

Cosa non ha funzionato  per aver raggiunto questo alto tasso di autodistruzione?

Forse l’inquinamento? Non solo quello ambientale, che rientra perfettamente nella autodistruzione, ma quello educativo direi.

Dico “inquinamento” perché sembra che i nostri figli non si sa più chi li debba educare. Magari il salumiere se vanno a farsi preparare un panino, perché no.

La domanda nasce spontanea, fosse anche solo per curiosità: ma i genitori di questi soggetti sono distratti o fanno solo tendenza con certi figli, trasmettendo loro modelli identificativi del proprio modo di essere? Mi chiedo allora chi sia in grado di educare i genitori.

Le forze dell’ordine ormai sul territorio sono diventate il prolungamento dei genitori, sono lì pronti a redarguire, prescrivono ormai molto poco perché purtroppo rischiano anche loro una aggressione.

La psicologia dei guru, solo frutto di una distorta lente mediatica, non insegna nulla, ma da’ solo rinforzi al nostro pensiero che rimane astratto. E si’,  perché quello che ci riesce meglio è sempre l’arte del delegare, rimuovendo la crescita della funzione dell’Io,  come moderatore e controllore della deriva umana.

Senza chiedersi cosa mettere in discussione, io credo non si possa andare lontani, neanche delegando all’intelligenza artificiale il buon senso, perché un buon senso ha pur sempre bisogno di emozioni autentiche.

Avrei voluto non entrare nell’ingorgo dell’indignazione, ma rimanere in silenzio di fronte a queste escalation violente non era giusto. Quando poi ciò accade su un territorio dove profondiamo da anni azione professionale, non ci si può esimere dallo stringersi nella dolorosa e inconfutabile deriva.

Nessuno può educare né può farsi carico istituzionale, tanto da sostituirsi alle famiglie. Ci troviamo di fronte troppo spesso ad individui colpiti dal terribile cancro della prevaricazione, persone piccole che assurgono a eroi del male. Affluenti di una rovinosa piena, rivoli che scorrono indisturbati.

In questo momento bisogna tacere, perché nessuno possa e debba mai in qualunque social, tv o quotidiano cavalcare inutili spiragli di appagamento narcisistico. Tacere per riuscire a scorgere chi, con un fil di voce, chiede aiuto, proprio come quando si cerca un disperso nella neve.

Che sia una donna o un uomo la vittima, la misura non cambia. La violenza ha tanti volti. Violenza fisica, sessuale, psicologica, all’interno della famiglia, di un gruppo di lavoro. E noi abbiamo l’obbligo di riconoscerli questi volti, spesso mascherati da facce amiche.

Abbiamo l’obbligo di insegnare questo ai nostri bambini. Il rispetto della persona si impara dall’infanzia. Il rispetto di un “no” si impara dall’infanzia.

Troppe volte abbiamo permesso alla violenza di prendere forma, di rinforzarsi, di armarsi e di agire, senza riuscire ad intervenire prima che fosse troppo tardi. Facciamo attenzione. A riflettori spenti non possiamo essere spettatori collusi di affluenti di una violenza che dilaga nella deriva dei valori.

venerdì 9 Febbraio 2024

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Betty
Betty
2 mesi fa

Un sentito ringraziamento per questa realistica e diretta analisi!…
Chissà se un ottimo corso prematrimoniale potesse fare la sua parte!!!

Saverio costantino
Saverio costantino
2 mesi fa
Rispondi a  Betty

Grazie Betty per la tua presenza un modo molto bello per partecipare ai percorsi …dialogare per fortuna ci appartiene e ovviamente condivido la tua saggia lettura