Cronaca

Andria, processo usura ed estorsioni: il Comune si costituirà parte civile

Luca Ciciriello
Luca Ciciriello
Panorama di Andria
Panorama di Andria
«Ogni qual volta c'è il benché minimo elemento di rilevanza pubblica, soprattutto quando è la criminalità al centro, il Comune c'è, a sottolineare il suo dovere di legalità, in ogni forma» – dichiara il sindaco, Giovanna Bruno
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Nella giunta dello scorso 26 marzo il Comune di Andria ha deliberato di costituirsi come parte civile nel processo sulle ultime vicende del clan Pesce, per chiedere il risarcimento dei danni alla comunità derivanti da quei fatti. Lo ricordiamo, lo scorso anno sei persone sono state arrestate perché accusate – a vario titolo e in concorso – di estorsione, tentata estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso, e di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di pistola. Se, dunque, sarà accertata la loro responsabilità, automaticamente scatterà il risarcimento del danno a favore dell’ente.

In realtà, la posizione del Comune di Andria è chiara e storicizzata poiché si è costituito in molte vicende penali che lo hanno coinvolto come persona offesa dai reati e che, quindi, hanno compromesso gli interessi legali della città. Tra le ultime, quelle legate al clan Pistillo, i cui membri sono stati arrestati nei primi mesi dello scorso anno per traffico di stupefacenti.

Come è evidente nel suo stesso statuto, infatti, il Comune è un’autorità che rappresenta i cittadini. E naturalmente, quando questa comunità viene offesa nei suoi diritti e nella sua prospettiva di crescita civile, non c’è dubbio che si debba agire per la difesa dei suoi interessi.

«Racket, estorsione, parliamo di questo, con un confine molto prossimo all’usura e comunque a sodalizi di malaffare che minano profondamente il tessuto sociale ed economico della Città: ho ritenuto scontata e indispensabile la costituzione di parte civile, approdata in giunta per il conferimento dell’incarico all’avvocatura comunale, in vista del processo – dichiara il sindaco, Giovanna Bruno –. Tutto ciò che riguarda il malaffare è formalmente da noi aggredito».

«Ogni qual volta c’è il benché minimo elemento di rilevanza pubblica, soprattutto quando è la criminalità al centro – aggiunge –, il Comune c’è, a sottolineare il suo dovere di legalità, in ogni forma, anche attraverso gli atti e le azioni processuali».

venerdì 29 Marzo 2024

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